Mou e l’incognita Verona: “Sfida difficile, ci fidiamo del gruppo. E il nuovo stadio…”

In dubbio Vina e Mkhitaryan (“ma vediamo se possono recuperare”), pronti Calafiori e uno tra Shomurodov e El Shaarawy. E l’allenatore giallorosso alza l’asticella: “Dobbiamo ancora migliorare”

Vina e Mkhitaryan ancora in dubbio “ma vediamo se possono recuperare”, il Verona con tante incognite “perché ha cambiato allenatore pochi giorni fa”, la Roma che deve “migliorare perché dopo un 5-1 in coppa è troppo facile dire che siamo stati perfetti”. Poco prima di partire per Verona (partita in programma domani alle 18) Josè Mourinho non si sbilancia sulla formazione, ma la sensazione è che giocherà la Roma titolare con due soli dubbi legati ai due giocatori che non stanno benissimo. Al loro posto Calafiori (convocato anche il giovane Tripi per sicurezza) e uno, eventualmente, tra Shomurodov ed El Shaarawy.

Il nuovo Verona

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Di certo, sottolinea Mou, per la Roma non sarà facile giocare senza sapere che Verona avrà davanti: “I due esoneri? Sono i presidenti di Verona e Cagliari che devono spiegare il perché, mi dispiace tanto per due colleghi che sono stati esonerati così presto e spero possano tornare presto. Sono contento che torni Mazzarri, Tudor se cercava un’opportunità l’ha trovata – dice Mou -. Per noi sarà una partita difficile per la qualità della squadra e in più non abbiamo riferimenti, essendoci un allenatore nuovo. Tudor cercherà di ripetere i suoi principi, non abbiamo risposte a tante domande, non possiamo immaginare il loro gioco. Magari si rifarà al gioco di Juric dell’anno scorso, è difficile giocare con squadre così, si è visto anche ieri con il Sassuolo contro il Torino. Non capisco come il Verona, però, abbia soltanto zero punti dopo 3 partite”.

Alternative

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A domanda su Villar e Mayoral, alternative (non troppo contente) di questa Roma Mourinho risponde: “Perché me lo chiedete? Perché Gonzalo giocava sempre e quest’anno no? Paulo aveva una visione di calcio diversa dalla mia, il prossimo allenatore avrà visioni diverse dalla mia. Il problema di Villar è che Veretout e Cristante giocano bene ma non è una cosa che riguarda lui, è positivo per la squadra. Ma noi ci fidiamo di tutti. Ibanez terzino? Non lo è, è ovvio, può farlo però in emergenza. Cosa manca a Borja? Che la Fifa non ci fa giocare in 12. È un modo scherzoso per rispondere, non gli manca niente, è solo da ringraziare per il professionista che è pur avendo giocato solo 16’. Mi piace più oggi di quando sono arrivato, posso solo dire che sarà importante per noi. Possiamo giocare con due punte, mi piace tanto, ma mi piacciono anche Shomurodov e Abraham. Lui ovviamente vuole di più, ma arriverà il suo momento”.

Stadio

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Detto che Mou ribadisce come non pensi “al reintegro di giocatori che non sono con noi come Santon”, il portoghese glissa su una domanda sul nuovo stadio: “Io sono solo un allenatore, non voglio essere niente di più. Ho un legame importante con società e tifosi, ma sarò sempre un allenatore. Stadio di proprietà vuol dire tante cose positive, ho letto le parole della signora Raggi e si sente il rispetto per i proprietari, ma si vedrà in futuro. Io – ribadisce Mourinho – sono solo un allenatore”. Battute finali sul suo staff: “Lalin sta con me dal 2010, dal Real, qui ho preso due preparatori: uno sulla squadra è uno individuale per la prevenzione degli infortuni. Io sono arrivato con una Hyundai e 4 collaboratori, oggi abbiamo un pullman di persone che lavorano con me. Mi piace lavorare con gente che pensa 24 ore al calcio”.

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