Mou, bilancio flop contro le tre grandi del Nord: la svolta Roma può arrivare da lì

In un anno alla guida dei giallorossi, il tecnico portoghese ha raccolto solo sconfitte nelle sette sfide contro Juventus, Inter e Milan (sei in campionato e una in coppa Italia): la gara di sabato a Torino può essere un bivio

Considerando quanto sia ambizioso Josè Mourinho, dopo un anno – e un titolo – di Roma, c’è sicuramente qualcosa che non gli è andato giù la scorsa stagione: la voce 0 alla casella punti fatti con le tre grandi del Nord e cioè Juventus, Inter e Milan. Sette partite, sei di campionato e una di coppa Italia, in cui la Roma tra sfortuna, errori suoi, decisioni arbitrali non proprio favorevoli e black out di varia natura, non è mai riuscita a vincere contro tre squadre che, infatti, le sono finite davanti in classifica. E che, come ha spesso ricordato Mourinho, nascevano attrezzate per ben altri obiettivi rispetto alla sua. Adesso, però, Mou vuole colmare il gap e iniziare a fare punti, con la prima sfida in programma sabato pomeriggio a Torino.

RICORDI A DUE FACCE

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Alla Juve, nella sua prima esperienza in giallorosso, sono legati ricordi dolci e amari. Amari perché la Roma ha perso sia a Torino a ottobre (1-0 gol di Kean) sia, soprattutto, in casa a gennaio, dopo essere andata sul 3-1 e aver chiuso con un ko (4-3) che ha fatto malissimo. O bene, secondo alcuni punti di vista (e qui arriviamo al ricordo dolce): da quella sconfitta, infatti, la squadra è cambiata radicalmente. Ha perso altre volte, senza dubbio, ma ha trovato un equilibrio e una compattezza che l’hanno portata a vincere un trofeo dopo 14 anni. Uscire dal campo in quel modo, contro la Juve in casa, è stato uno degli spartiacque della stagione.

RABBIA E POLEMICHE

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Non è andata meglio contro le milanesi: la Roma ha perso in casa sia con l’Inter sia con il Milan e a San Siro i ko sono stati 3, compreso quello in Coppa Italia. Sono state partite, a parte il 3-0 dell’Olimpico contro Dzeko e compagni senza storia (con la Roma in estrema difficoltà fisica e di uomini), condite da polemiche per decisioni arbitrali (l’andata contro il Milan, in particolare) e da rabbia dell’allenatore, imbestialito con i suoi dopo la sconfitta in Coppa Italia contro l’Inter, nel suo primo ritorno al Meazza, da ex. Tra il primo ko, quello di ottobre contro la Juventus, e l’ultimo, quello contro l’Inter in campionato di aprile, c’è stato, però, un mondo in mezzo: perché è vero che, in 7 gare, la Roma ha preso 18 gol e ne ha fatti 6, ma è vero anche che quella autunnale era una squadra in piena costruzione, quella primaverile era ormai concentrata solo sulla Conference League da portare a casa. Cosa che poi è successa, cambiando volto alla stagione. Ecco perché, indipendentemente dal risultato, quello che sabato si presenterà a Torino sarà un gruppo molto più sicuro di sé, consapevole e cresciuto. A caccia di prestazioni ma, soprattutto, di punti.

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