Morte Maradona, perizia sui cellulari dei medici. Dalma e Gianinna faranno il test del Dna

Gli inquirenti hanno iniziato a esaminare le conversazioni telefoniche dei primi due indagati per la scomparsa del fuoriclasse argentino. Le figlie del Diez si sottoporranno alla prova per capire se le pretese di Santiago Lara e Magalì siano fondate

Le indagini intorno alla morte del Pibe de Oro proseguono sotto traccia, ma qualcosa si muove. Gli inquirenti a carico dell’inchiesta hanno raccolto tutto il materiale requisito nelle perquisizioni realizzate nei domicili e negli studi professionali del neurochirurgo Leopoldo Luque e della psichiatra Agustina Cosachov, entrambi iscritti nel registro degli indagati, e adesso si può procedere a esaminare il tutto per capire se ci sia stata effettivamente imperizia e negligenza al punto da poter classificare la scomparsa di Maradona come omicidio colposo. “I magistrati hanno aperto le scatole e i faldoni in cui sono stati classificati i documenti e gli oggetti requisiti, compresi cellulari”, ha informato il legale dell’ex psichiatra di Maradona, Vadim Mischanchuk.

le indagini

—  

“Per prima cosa verranno analizzati i cellulari e le conversazioni intercorse tra Luque e Cosachov, come tutte le altre tra i due specialisti e i membri della famiglia Maradona”, ha spiegato il legale di Cosachov. “Da quanto ho potuto constatare io, tra la mia cliente e gli altri specialisti che seguivano Maradona c’era una comunicazione costante e fluida. So per certo che c’erano in tutto sei infermieri a darsi il cambio, e con tutti c’era totale collaborazione circa il trattamento da fornire a Maradona. Il coordinamento tra medici, infermieri e famiglia è sempre stato massimo”, ha garantito Mischanchuk senza rivelare alcun dettaglio su quanto contenuto nelle telefonate e nelle conversazioni al momento al vaglio degli inquirenti.

prova del dna

—  

Nel frattempo, proseguono parallele la lotta per l’eredità del Pibe de Oro e, a margine, quella per il riconoscimento di altri sei presunti figli sparsi tra Argentina e Cuba. A tal proposito, le primogenite del Diez (Dalma e Gianinna) hanno reso noto di essere disposte a realizzare una prova del Dna per capire se le pretese di Santiago Lara e Magalì (i due ragazzi argentini da poco maggiorenni che hanno attivato la Giustizia) siano fondate o meno.

Precedente Inter obbligata a reagire subito. E nel destino di Conte c'è il Cagliari Successivo Diretta Cittadella-Spal dalle 18: probabili formazioni e dove vederla in tv