Moratti: “Volevo prendere Hamsik, ma De Laurentiis…”

L’ex patron: “L’Inter ha tutto per gestire il vantaggio, per scaramanzia non dico nulla”

“Il risultato di Milano ha permesso all’Inter di accumulare un buon vantaggio. Per quanto riguarda lo scudetto, però, la scaramanzia è d’obbligo: meglio non dire nulla, anche se credo che la squadra abbia il potenziale per poter amministrare. La Juventus ha una gara in meno, ma contro il Napoli…”. Questo l’inizio dell’intervista che Massimo Moratti ha concesso a Radio Kiss Kiss, nella quale ha parlato anche dell’episodio che a Cagliari ha visto protagonista Cristiano Ronaldo con il portiere Alessio Cragno: “Il portoghese non è un calciatore cattivo e lo scontro è stato accidentale, ma era comunque da cartellino rosso”.

“Non dimentico Gigi…”

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Sul calcio italiano e la situazione generale determinata dalla pandemia, così l’ex presidente nerazzurro: “Il movimento sta cercando di salvarsi da una crisi generalizzata del mondo dell’industria: si esprime con sforzo, ma si esprime. Speriamo che questa tragica situazione possa terminare il prima possibile”. Non manca poi uno sguardo al passato, ricordando gli allenatori ai quali l’ex patron si sente maggiormente legato: “Beh, a Mourinho inevitabilmente: è quello che ha conquistato più trofei. Inoltre, non posso dimenticare Simoni. Stesso discorso per Mancini, l’uomo con il quale abbiamo iniziato a vincere con regolarità”.

Le trattative con DeLa

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Infine, qualche retroscena di mercato sull’asse Milano-Napoli: “Se penso a una trattativa sfumata con De Laurentiis mi viene in mente il nome di Hamsik: telefonai ad Aurelio, ma mi disse che non l’avrebbe mai venduto. Fu un errore, da parte nostra, non acquistarlo quando era al Brescia. Pure Lavezzi mi piaceva, era un bel giocatore. In generale, c’era un certo equilibrio tra le varie squadre: tutte riuscivano ad arrivare a quei calciatori in grado di rendere la Serie A molto competitiva”.

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