Moratti ricorda l’Inter del Triplete: “Sempre grato a Mourinho e squadra”

MILANO Esattamente 12 anni fa, dopo aver messo in bacheca Scudetto e Coppa Italia, l’Inter batteva il Bayern Monaco in finale di Champions League e realizzava lo storico Triplete. “Mi ricordo la concentrazione e soprattutto la serenità con cui la squadra ha affrontato questa partita. Non ci hanno fatto soffrirericorda l’allora presidente nerazzurro Massimo Moratti ai microfoni di Extratime, Radio 1 Rai –. È stata una festa e per questo sarò sempre grato ai giocatori e a Mourinho che hanno portato a casa un successo incredibile senza farci soffrire all’ultima partita. Al di là del fatto di essere un professionista serissimo e un ottimo allenatore, lui riesce a creare un’empatia all’interno della squadra e a guadagnare la fiducia di tutti: giocatori, dirigenti, medici, presidente. Riesce a trascinare tutti e ti dà la sensazione di affidarti a qualcuno che sa quello che fa. La finale di Coppa dei Campioni del 2010 era una cosa di cui potevamo aver paura, ma Mourinho ci dava una tranquillità notevole. Questo è quello che lui crea nella squadra. È un uomo intelligente e poi è anche affettuoso a suo modo“.

Moratti torna sul contatto Iuliano-Ronaldo

Per lo Scudetto “diciamo che non dipende più da noi. L’importante per noi è vincere con la Sampdoria, poi nel calcio può succedere di tutto. Penso sia una cosa abbastanza difficile, ma come interista spero che succeda“. Si torna poi al famoso rigore negato all’Inter contro la Juventus per il contatto Iuliano-Ronaldo: “Se gli arbitraggi sono migliorati davvero? Decisamente sì. Allora non era un caso che succedessero certe cose. Oggi c’è una maggiore correttezza generale. In più c’è il Var che però vale tanto quanto un arbitro perché a volte non si riesce a decifrare benissimo l’episodio e a capire se c’è stato fallo o meno. Il Var toglie un po’ dell’emotività immediata che deve avere il calcio: quando si segna c’è sempre l’attesa della sentenza finale che sospende tutte le emozioni. Però, per motivi diversi, rimane uno strumento utile. Se ci fosse stato il Var all’epoca? Ci sarebbe stato comunque una persona dietro al Var che avrebbe avuto lo stesso problema dell’arbitro in campo“, conclude Moratti.

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