Morata crea, Szczesny e Kean distruggono: il Napoli vince in rimonta

Lo spagnolo porta in vantaggio i bianconeri dopo 10′, un errore del portiere regala il pareggio a Politano. Poi Kean, appena entrato, su un calcio d’angolo dei campani, schiaccia di testa verso la sua porta, e Koulibaly ribadisce in rete

La Juve esce sconfitta 2-1 dal Maradona, dopo essere passata in vantaggio al 10′ con Morata: seconda rimonta subita dall’inizio del campionato, ma stavolta i bianconeri lasciano agli avversari anche i tre punti. A ringraziare è il Napoli, che con Politano sfrutta un errore di Szczesny e con Koulibaly un’incredibile leggerezza di Kean. Spalletti diventa così il secondo allenatore nella storia del Napoli, dopo Benitez, a vincere le prime tre gare di fila. Fronte Juve, è la seconda volta nelle ultime 52 serie A disputate dai bianconeri che la squadra non conquista almeno una vittoria in una delle prime tre gare. Era successo solo nel 2015-16, ancora con Allegri in panchina. E la stagione si era conclusa con uno scudetto e una coppa Italia nella bacheca bianconera.

Scelte obbligate

—  

Alla Juve dei sopravvissuti, dopo che Allegri alla vigilia aveva rinunciato ai cinque sudamericani più Chiesa, con Arthur e Kaio Jorge infortunati, risponde un Napoli incerottato per le assenze di Demme, Ghoulam, Mertens, Lobotka e Meret. Il colombiano Ospina e il “graziato” Osimhen sono in campo, come anche l’ultimo arrivato nonché esordiente assoluto Anguissa, schierato al fianco di Fabian Ruiz. Nella Juve Locatelli – alla prima gara da titolare – gioca fra McKennie e Rabiot, con Bernardeschi a destra con licenza di avanzare, in alternanza agli inserimenti di McKennie. Kulusevski agisce alle spalle di Morata, muovendosi fra le linee. Per entrambe le squadra difesa a 4: fra i bianconeri le chiavi di casa tornano a Chiellini, al fianco di Bonucci, che orchestra un reparto con gli esordienti dal 1’ De Sciglio e Luca Pellegrini.

Morata-gol

—  

E proprio da una formazione abbondantemente rimaneggiata escono sprazzi di nuova-vecchia Juve: i minuti iniziali sono di marca azzurra, con Politano vicino al gol dopo 21 secondi e una raffica di calci d’angolo, ma Allegri invita i suoi alla calma. E la Juve non perde intensità. Poi la scena madre: al 10’ Manolas batte ogni record di lentezza in uno stop, Morata coglie l’attimo, gli soffia il pallone, in tre passi si presenta davanti ad Ospina e lo batte di destro con freddezza. Tutta la squadra si arrampica sullo spagnolo, in un abbraccio collettivo traboccante di liberatorio entusiasmo. La Juve guadagna autostima e metri, il Napoli accusa il colpo. Ma ora i rapporti di forze appaiono invertiti: i bianconeri controllano il match con personalità e sicurezza crescente, provando anche un paio di affondi quando trovano semaforo verde. Ma l’unica vera chance è per Kulusevski al 43’, quando un colpo di testa all’indietro di Insigne si trasforma in un assist per lo svedese: Ospina è bravo ad andargli incontro, impedendogli la conclusione. Da parte sua, il Napoli spinge ma riesce a costruire ben poco contro una Juve attentissima a mantenersi compatta e reattiva, dalla difesa in su.

Gaffes e rimonta

—  

Nella ripresa Elmas lascia il posto a Ounas e a Mario Rui vengono affidati compiti maggiormente offensivi. Ma la sostanza della gara non cambia, con un Napoli che spinge per recuperare lo svantaggio, e una Juve che con calma e presenza non sbaglia una mossa, fino al minuto 12. Poi la gara prende tutt’altra piega: Szczesny infila infatti un’altra gaffe delle sue e Politano è bravo a sfruttare una palla persa dal portiere su un tiroaggiro non irresistibile di Insigne, alla 400esima presenza in A. Pellegrini esce per crampi, al suo posto entra De Ligt. Il Napoli oltre al pareggio ritrova verve e vigore, la Juve va in sofferenza per eccesso di stanchezza, ogni chiusura è un calvario ma cerca di ragionare. La gara resta intensa, con il Napoli che ci prova dalla distanza, con scarsa mira. Lozano dà il cambio a Politano, Insigne una manciata di secondi dopo si fa male al ginocchio destro e lascia per Zielinkski. Nella Juve Ramsey prende il posto di McKennie. Ma il cambio decisivo è quello, di Morata per Kean, al 42′: passano tre minuti e il neo entrato – inspiegabilmente – schiaccia di testa verso la sua porta un calcio d’angolo battuto dal Napoli. Szczesny smanaccia, Koulibaly ribadisce in rete con un destro ravvicinato. E’ il 2-1 e per la Juve si fa notte.

Precedente Milan straripante a casa Lazio. Vincono anche Roma e Sassuolo Successivo LIVE Alle 20.45 Atalanta-Fiorentina: Dea con Miranchuk-Zapata