Monza avanti, ma che paura. Il Verona crolla col Bari. Parma e Ascoli, che colpi

Gytkjaer risolve il match col Frosinone sul finire. Pesantissimo 1-4 per gli uomini di Cioffi, affossati da Cheddira. Mihaila e Camara fanno fuori la Salernitana. Venezia decimato dal Covid, ridono i marchigiani nel recupero

Oscar Maresca-Davide Amato

7 agosto – Milano

Una domenica quasi perfetta per le squadre di Serie B in Coppa Italia: tre delle quattro gare in programma per i trentaduesimi del trofeo nazionale se le sono aggiudicate delle formazioni del campionato cadetto. La Salernitana cade all’Arechi sotto i colpi del Parma di mister Pecchia (2-0): decisive, nella ripresa, le reti di Camara (entrato in campo da qualche secondo) e Mihaila. Dopo i successi esterni del Bari a Verona (1-4: Cheddira elimina Cioffi) e dell’Ascoli a Venezia (2-3: match risolto da Fontana nel recupero dopo il pari di Mikaelsson all’89’), anche il Monza rischia la beffa casalinga e all’U-Power Stadium, contro il Frosinone di Grosso, fa valere la categoria di differenza solo nel finale (3-2): i brianzoli del duo Berlusconi-Galliani, neopromossi in A, chiudono il primo tempo avanti (rigori di Valoti e Caprari) ma in quattro minuti, ad inizio ripresa, si fanno rimontare da Haoudi e Kone. E solo all’83’, in extremis, chiudono i conti grazie al sigillo del subentrato Gytkjaer.

Monza-Frosinone 3-2

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Spazio dal 1’ per alcuni dei nuovi acquisti dei lombardi: Stroppa schiera titolari Cragno, Ranocchia, Marlon, Birindelli e Caprari (out Pessina per un fastidio fisico mentre Sensi gioca la mezz’ora finale). Grosso sceglie invece un 4-2-3-1 con Moro, ex Catania, unica punta. I padroni di casa chiudono il primo tempo sul doppio vantaggio, grazie alle sbavature difensive degli avversari. Al 25’ Valoti trasforma il penalty concesso per l’intervento irruento di Kone su Birindelli (in posizione defilata). Subito dopo, al 26’, Cragno salva proprio su Kone. E nel finale, al 43’, Caprari segna un altro rigore, dopo il fallo di Oyono su Valoti quasi sulla riga di fondo campo. Al rientro dagli spogliatoi il match cambia volto ed inerzia all’improvviso. La ripresa si apre con il gol ospite, siglato dalla distanza (complice una deviazione di Ranocchia) da Haoudi (52’). Meno di cinque minuti e il pareggio è servito: Kone brucia Barberis, riscatta l’errore precedente e firma il 2-2 (56’). A decidere il match all’ultimo respiro sono le forze fresche messe in campo da Stroppa. Spunto di Colpani per Gytkjaer (83′): il danese, da centro area, è lesto nel freddare Turati, regalando alla squadra del presidente Berlusconi il sedicesimo contro l’Udinese.

Salernitana-Parma 0-2

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Nel 3-5-2 di Nicola la coppia d’attacco è formata da Ribery e Botheim (neo acquisto norvegese), preferiti a Bonazzoli; mentre Pecchia, all’esordio ufficiale sulla panchina ducale, si affida a Man,Bernabè e Mihaila alle spalle di Inglese. Il primo tempo scorre su binari dell’equilibrio: entrambe le squadre ci provano ma senza particolari pericoli per i due portieri, Sepe e Chichizola. Nella ripresa il match si accende. Al 50’ Mihaila si fa largo nella difesa avversaria e poi spara centrale. Sugli sviluppi di un corner Romagnoli centra la traversa della porta della Salernitana (57’). Il gol è nell’aria. E al 60’, sul filo del fuorigioco, il neo entrato Camara (2002 in campo dal 59’) deposita in rete una conclusione di Bernabè inizialmente respinta da Sepe. Nicola risponde giocandosi la carta Bonazzoli. Al 64’ serpentina in solitaria di Sohm: Sepe dice di no al coast to coast dello svizzero. La Salernitana prova a reagire ma il gol è ancora del Parma, con Mihaila che sfrutta un rimpallo e raddoppia (74’). All’80’ Gyomber sfiora di testa il possibile 1-2. Da lì al triplice fischio (7 minuti di recupero) il Parma cerca di concedere il meno possibile per poi strappare il pass per il sedicesimo di finale contro il Bari.

Verona-Bari 1-4

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I gialloblù sono subito pericolosi al 4’ con Henry. Gli uomini di Mignani si difendono, ma al 15’ Lasagna porta in vantaggio i padroni di casa: Lazovic sguscia sulla sinistra, il solito Henry si fa parare un colpo di testa da Caprile ma l’attaccante ex Udinese sul rimpallo la butta dentro. Al 23’ Ceccherini è costretto a uscire per infortunio, al suo posto Magnani. Gli ospiti non si arrendono e provano a ripartire, trovano il pareggio al 29’ con Folorunsho di testa: il più veloce dei suoi sul rimpallo di Montipò dopo il tentativo di Cheddira. Al 43’ arriva pure il raddoppio dei biancorossi. Benedetti lancia il contropiede, ancora Cheddira supera Gunter e non sbaglia davanti al portiere. Nel recupero del primo tempo Henry e Lasagna impensieriscono il portiere avversario, che si fa trovare pronto. Ancora una chance al 48’ per il Bari, Maita fa partire un gran destro dalla distanza deviato fuori da Montipò. Al Bentegodi non ci si ferma un attimo. La squadra di Mignani si fa vedere davanti con Cheddira, al 49’ la reazione gialloblù col bel tiro di Faraoni parato da Caprile. Passano appena due minuti e Hongla atterra in area Maita, sul dischetto ci va l’attaccante classe ’98 che firma la doppietta personale. Il gruppo di Cioffi prova a reagire e al 55’ Henry sbatte sul palo dopo il tocco del portiere. Buio pesto per il Verona: al 69’ Faraoni si fa ammonire, poi reagisce male e si prende il rosso. Gli ospiti dilagano e al 78’ Cheddira trova anche il quarto gol. Ai sedicesimi ci va il Bari.

Venezia-Ascoli 2-3

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Una partita subito complicata per la squadra di Javorcic: tredici le assenze nel gruppo causa Covid. In difesa ci vanno Remy e Baudouin, classe ’03 e ’04. Pecile ci prova al 9’ con un tiro di prima, nulla di fatto. Poi giocano solo gli ospiti nella prima frazione. Lungoyi mette in difficoltà la difesa avversaria, ma il più bravo dei suoi è Bidaoui. Corre sulla fascia e crea pericoli: al 24’ serve Dionisi in area, prova il destro parato da Joronen. La rete che sblocca la sfida è di Saric al 35’: sugli sviluppi di un calcio d’angolo riceve da Caligara e con un sinistro potentissimo buca la porta dei padroni di casa. Il Venezia prova a reagire nella ripresa, senza mai impensierire gli ospiti. Al 70’ è il nuovo entrato Ciceretti a scappare sulla fascia destra, serve al centro per Falzerano che raddoppia. Cambia tutto negli ultimi cinque minuti di partita. All’87’ Mikaelsson sfrutta un brutto rilancio di Leali e accorcia le distanze. Ancora l’attaccante islandese classe ’04 riceve da Novakovich e con un pallonetto supera il portiere: è parità al minuto 89. Tre minuti dopo, l’ennesimo capovolgimento di fronte: Falzerano si libera dell’avversario sulla corsia sinistra, trova Fontana in mezzo all’area che in rovesciata beffa Joronen, complice anche una deviazione di Baudouin. Vince l’Ascoli, ma che fatica.

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