Montoya, l’argentino del Rosario Central è nei piani del Genoa

Talent scout
Montoya, l'argentino del Rosario Central è nei piani del Genoa

E’ un centrocampista, ha 23 anni, può ricoprire il ruolo di esterno destro e di mezzala: piace anche al River Plate e al Boca Juniors. Ha un contratto fino al 2019 e il club di Preziosi lavora per portarlo in Italia a giugno.

<a class="button small twitter" href="https://twitter.com/share" data-text="

E’ un centrocampista, ha 23 anni, può ricoprire il ruolo di esterno destro e di mezzala: piace anche al River Plate e al Boca Juniors. Ha un contratto fino al 2019 e il club di Preziosi lavora per portarlo in Italia a giugno.

“>Twitta

ROMA – Gioca nel Rosario Central, dove era cominciata la favola di Mario Kempes, campione del mondo nel 1978 con l’Argentina di Cesar Luis Menotti e simbolo della protesta popolare nei confronti del dittatore Jorge Videla: l’attaccante, capelli lunghi e calzettoni arrotolati intorno alle caviglie, si rifiutò davanti alle telecamere di stringere la mano al generale durante la premiazione, dopo la sua doppietta nella finale contro l’Olanda (3-1). Indossa la maglia numero otto, è allenato da quasi due settimane dall’uruguaiano Paolo Montero, che ha vinto quattro scudetti con la Juve giocando al centro della difesa, e intorno al suo cartellino si è accesa un’asta: Walter Montoya ha il passaporto argentino, è un centrocampista di fascia destra ed è in grado di muoversi anche nel ruolo di mezzala. Piace al River Plate, è corteggiato dal Boca Juniors e nelle ultime settimane è entrato nei piani del Genoa, che lavora per farlo sbarcare in Europa nella prossina estate.

L’INTRIGO – Il Rosario Central aspetta l’offerta giusta per chiudere l’affare, il presidente Raul Broglia ha già rifiutato cinque milioni di euro e spinge per tenere Montoya fino a giugno: soluzione gradita al Genoa, ma un po’ meno ai dirigenti del River Plate e del Boca Juniors. E’ un esterno completo: scatto, dribbling, progressione, regala la superiorità numerica con i suoi lampi, ha ventitré anni e si sente pronto per un’avventura in Europa. E’ uno dei pezzi pregiati del mercato argentino, ha fatto registrare una notevole crescita negli ultimi dodici mesi ed è uno dei giocatori più amati dai tifosi, è uno degli idoli del “Gigante de Arroyito”, lo stadio, il regno del club gialloblù che ha conquistato quattro titoli nella sua storia e l’ultimo risale al 1987, quando fu trascinato dai venti gol del capocannoniere Omar Palma. Quella squadra era guidata in panchina dal tecnico Angel Tulio Zof e aveva come leader della difesa Edgardo Bauza, attuale ct dell’Argentina.

LA STORIA – Montoya può giocare da esterno nel 4-2-3-1, ma anche da mezzala in una linea di centrocampo a tre. E’ nato a Machagal, nella provincia del Chaco, il 21 luglio del 1993. Corsa, qualità, applicazione, generosità e resistenza in un fisico di un metro e 72. E’ cresciuto nella scuola calcio diretta da Jorge Bernardo Griffa, ex difensore del Newell’s Old Boys (l’altro club di Rosario), dell’Atletico Madrid e dell’Espanyol. Griffa lo aveva scoperto in occasione di un torneo regionale a San Jeronimo Norte: Montoya indossava la maglia dell’Union di Machagal, la piccola squadra del suo paese. Nel 2010 è stato tesserato dal Rosario Central, dove ha proseguito la sua carriera a livello giovanile: il suo primo allenatore, nella società gialloblù, è stato Fernando Lanzidei.

LA SCOPERTA – Ha debuttato nel calcio professionistico il 5 settembre del  2014 durante una partita della “Copa Sudamericana” (che equivale alla nostra Europa League) contro il Boca Juniors: dodici minuti in campo, entrando al posto di Fernando Barrientos. Il tecnico del Rosario Central era Miguel Angel Russo e la gara si concluse con il risultato di 1-1. Tra coppe e campionato, Walter Montoya ha messo insieme finora 65 presenze realizzando 6 gol e firmando 5 assist. Ha un contratto con il Rosario Central fino al 30 giugno del 2019. Ha segnato la sua prima rete in “Primera Division” il 23 agosto del 2015 contro il Belgrano (1-1): il tecnico gialloblù era Eduardo Coudet.

Precedente In attesa di Evra, il Crystal Palace ufficializza Schlupp Successivo Torre Angela, Fracassi: «Ottimi riscontri nei tornei»