Montella: “L’anti-Juve? No Più importante col Genoa”

Attenzione ai facili entusiasmi. L’avviso di Vincenzo Montella è chiaro. Al termine di una settimana in cui il Milan è stato (giustamente) celebrato per il secondo posto che mancava da sei anni, il tecnico rossonero prova a mantenere un profilo basso, in modo da alleggerire la pressione sulla squadra. “Si sta parlando troppo di cose belle, ed è una cosa molto pericolosa in vista di questa partita. Occorre invece tenere i piedi per terra, il tranello mi sembra chiaro. Questo è un Milan giovane che deve giocare spensierato e senza assilli. Se in caso di risultato positivo saremmo noi l’anti Juve? No”. Lo stesso discorso vale per i complimenti fatti ai rossoneri dall’a.d. juventino Marotta. “So che sono sinceri, ma non possiamo distrarci. Ce ne stanno facendo un po’ troppi, e non va bene -scherza Montella -. Non ci casco nel tranello”.

complimenti? isoliamoci — A proposito di distrazioni, Vincenzo ne sottolinea anche altre un po’ più particolari, che evidentemente ha notato nel chiuso di Milanello. “In settimana abbiamo ricevuto tanti complimenti, abbiamo fatto tante interviste e ci sono state distrazioni. Anche qui ci può essere il tranello. Bisogna cercare di isolarsi e capire che abbiamo di fronte una partita importante”. Importante sì, ma attenzione anche al resto del cammino. “In realtà sarà molto più importante la sfida col Genoa a Marassi di martedì, perché con la Juve impiegheremo molte energie fisiche e mentali. La partita contro rossoblù invece ci farà capire veramente a che punto siamo.

Niang e Suso? voglio più gol — Che cosa voglio vedere dal Milan domani? Massima umiltà, sacrificio, mi aspetto che si giochi da squadra, con compattezza e coraggio. Però è, ripeto, una gara da vivere con serenità, perché nel bene o nel male non sarà una partita spartiacque. Quindi dobbiamo arrivarci con entusiasmo”. Montella, lo si deduce facilmente dalle sue parole, è molto affascinato dal pensiero di trovare un San siro pieno. “Sono curioso di vederlo al completo, mi piacerebbe emozionarmi per un pubblico partecipe come mi è capitato di sentire anche da avversario”. Infine, un invito ai suoi attaccanti (“Niang e Suso qualche gol in più ce lo dovrebbero garantire”), e una considerazione molto importante: “A oggi non vedo una squadra che ci ha messo sotto come gioco e organizzazione, anche quando abbiamo perso”.

 Marco Pasotto  

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