Monsignor Ruaro: “Era un uomo di fede. Dagli inizi in oratorio…”

Il feretro portato dai compagni di Spagna ‘82 e dal figlio, l’affetto degli amici e la vicinanza alla famiglia nell’addio a Paolo Rossi. Nell’omelia ricordati gli inizi in oratorio

Dal nostro inviato G.B. Olivero

12 dicembre – Vicenza

Trecento persone in Duomo, altrettante fuori cercando di rispettare le norme di distanziamento ma con il grandissimo desiderio di salutare per l’ultima volta Paolo Rossi. Il funerale di Pablito è stato celebrato stamattina a Vicenza da Monsignor Ruaro in un clima di profonda tristezza ma anche di serenità, come avrebbe voluto Paolo.

Gli amici

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Alle 10.20 il feretro è stato portato in Duomo a spalla dai campioni del mondo del 1982: Tardelli, Cabrini, Antognoni, Altobelli, Collovati, Causio, Conti, Gentile, Bergomi, Oriali, Marini, Galli, Massaro. Quello è un gruppo di amici prima ancora che di fuoriclasse e in questi giorni tremendi il legame è diventato ancora più saldo. In chiesa ci sono grandi campioni: Paolo Maldini, Roberto Baggio, Roberto Bettega. E poi Tacconi, Serena, Galderisi e altri ancora, oltre al presidente della Figc Gabriele Gravina. Prima dell’inizio della cerimonia Antonio Cabrini ha pronunciato alcune soffertissime parole, lui che aveva un rapporto molto stretto con Paolo: “Ti vedo ancora scattare… Ti prometto di stare vicino a Federica e alle bimbe, ma tu resta vicino a noi. Io non ti lascio”. Ci sono gli stendardi di Juve e Vicenza, mentre una maglia azzurra è stata appoggiata sul feretro.

L’addio

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La cerimonia è stata intensa e allo stesso tempo snella. Nella sua omelia Monsignor Ruaro ha sottolineato la cristianità e la fede di Paolo, che cominciò a giocare in oratorio e non ha mai smesso di frequentare la chiesa. Anche l’ultimo messaggio d’amore inviato alla moglie trasmetteva la sua convinzione che sulla terra siamo solo di passaggio. Dopo la cerimonia il feretro è ripartito verso la Toscana. Paolo sarà cremato e le sue ceneri resteranno per sempre vicino alla moglie Federica e alle figlie Sofia Elena e Maria Vittoria.

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