Mondiale 2026, proteste e polemiche per i lavori allo Stadio Azteca

Lo stadio dove nel 1986 trionfò l’Argentina di Maradona necessita di lavori per i prossimi Mondiali. Ma…

E’ stato il teatro dei sogni dell’Argentina di Diego Armando Maradona al Mondiale dell’86. Adesso lo Stadio Azteca di Città del Messico necessita di ristrutturazione e modifiche per essere pronto ad ospitare alcune partite dei prossimi Mondiali nel 2026, che si svolgeranno in Messico, Stati Uniti e Canada. Miglioramenti necessari per uno stadio che, dopo le attente valutazioni della FIFA, è stato dichiarato uno dei peggiori. L’impianto, che ospita le partite interne del Club América e, di solito, della Nazionale messicana, noto anche come Santa Úrsula, dal nome del quartiere in cui sorge, ha dunque chiuso per il momento i battenti per i lavori di rimodellamento sia all’interno che all’esterno della struttura.

Una situazione, però, non molto gradita agli abitanti della zona, che hanno cercato in tutti i modi di far sentire la propria voce per stoppare sul nascere il progetto di restyling dello stadio Azteca, annunciato da Claudia Sheinbaum, capo del governo di Città del Messico.

Come riportato da Diario Olè, in questi giorni, in assenza di partite, i residenti del quartiere hanno protestato esponendo uno striscione con la scritta “No al Proyecto immobiliario Conjunto Estadio Azteca. Clausurado”. Temono che l’avvio dei progetti possa comportare un aumento delle tariffe, la scomparsa di attività commerciali e posti di lavoro, caos stradale, disgregazione dei tessuti e dei costumi sociali e niente rifornimenti d’acqua. Per tutti questi motivi gli abitanti del quartiere in cui sorge l’Azteca hanno tenuto un sit-in di protesta. Ad oggi, come affermato dai manifestanti, non è avvenuto nessun incontro né con il sindaco né con il presidente del Paese.

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