Mirante (ufficiale fino a giugno) ma non solo: le prossime mosse del Milan

L’infortuio di Maignan apre la riflessione sul valore dei portieri a disposizione di Pioli. Capitolo rinnovi: ancora distanza con Kessie, si cerca l’accordo con Romagnoli

Dai fischi per lo stabiese più famoso, al sospiro di sollievo per l’arrivo di Antonio Mirante (ufficiale il suo ingaggio in rossonero fino a giugno), concittadino di Gigio Donnarumma, chiamato in corsa per tappare il buco aperto dall’infortunio di Mike Maignan. Ci sono anche queste coincidenze in tempi di mercato chiuso, con soluzioni a volte casuali. Ad esempio Mirante è stato vicinissimo al Venezia e allo Spezia nella scorsa settimana, ma (per fortuna del Milan) è rimasto ancora libero. A 38 anni certo non può rappresentare un investimento per il futuro, tanto è vero che si è legato solo sino al 30 giugno. Ma è altrettanto vero che quest’infortunio apre gli occhi su un assortimento tra i pali tutto da rivedere. Posto che Maignan è un titolare di livello internazionale, Tatarusanu è davvero un secondo affidabile? O invece occorre cercare dell’altro? A meno che proprio Mirante non convinca tutti di poter reggere questo peso con disinvoltura. Anche perché il giovane Plizzari (anche lui infortunato) ha bisogno di fare esperienza per capire esattamente quanto vale.

I rinnovi

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In questi giorni caldi per i rossoneri evidentemente sono d’attualità anche i rinnovi, soprattutto quello di Kessie. Le ultime dichiarazioni di George Atangana non fanno che rafforzare il concetto: la distanza tra domanda e offerta in questo momento appare incolmabile: 2 milioni netti, 4 al lordo. E il management rossonero si sta attrezzando per andare oltre l’ivoriano, evidentemente attratto dalle lusinghe del Psg e del Liverpool innanzitutto. Per ora resta in chiaroscuro, invece, la posizione di Alessio Romagnoli. L’ormai ex capitano milanista ha anche lui il contratto in scadenza e uno stipendio vicino ai 6 milioni di euro. Sia Maldini che Massara hanno avviato la manovra di avvicinamento verso il giocatore e il suo agente Mino Raiola. Appare imminente un incontro per cominciare a mettere sul tavolo le rispettive posizioni.

Le prossime mosse

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Di sicuro il Milan non intende andare al rialzo, piuttosto il giocatore è disposto a legarsi per più tempo con uno stipendio semmai anche inferiore? La politica societaria, all’insegna della sostenibilità, non prevede eccezioni. Del resto, Romagnoli guadagnava queste cifre già negli anni passati, a differenza dei suoi compagni. Da qui l’intenzione di trattenerlo a condizioni ragionevoli, senza colpi di testa. Anche perché, non va dimenticato, in questa stagione si sta mettendo in luce quel Theo Hernandez il cui contratto scade nel 2024. Insomma, il Milan vuole soppesare bene le prossime mosse: in modo da evitare pericolose spaccature all’interno dello spogliatoio. Ivan Gazidis, al rientro dalle cure a New York, è atteso evidentemente da impegni gravosi. Senza trascurare che anche l’allenatore è in attesa di chiamata: Stefano Pioli al momento guadagna 2 milioni e si aspetta un ritocco significativo. Non può bastare il rinnovo unilaterale previsto dall’attuale contratto: sarebbe alle stesse cifre e tutti sono convinti che il Pioli bis debba partire su nuove basi. È nell’interesse di tutti.

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