Minacce di morte a Zinchenko: “Non si può più perdere un pallone!”

Nel calcio 2.0, i social network sono una parte fondamentale del “lavoro”. Se una stella del pallone non ha un account Instagram o Twitter, è assimilabile a un…dinosauro, che non vuole adattarsi a come vanno le cose al mondo al giorno d’oggi. Del resto, le possibilità che offrono, sia ai calciatori che ai tifosi, sono pressochè infinite. Si può interagire, conoscersi meglio, persino instaurare un rapporto che una volta non sarebbe stato possibile. E poi…si può insultare. L’altra faccia della medaglia, spesso sottolineata dagli stessi protagonisti, è che a questo punto chiunque può dirti qualsiasi cosa, nel bene e nel male. Come dimostra il caso di Zinchenko.

FANGO – Il calciatore del Manchester City è stato protagonista di uno degli episodi chiave del match tra la sua Ucraina e la Germania, perdendo un pallone nella metà campo tedesca a favore di Goretzka. Da lì la squadra di Löw è ripartita ed ha pareggiato dopo il vantaggio ucraino con Jaremčuk. E dopodichè i tedeschi hanno dilagato, vincendo 3-1. Abbastanza affinchè parecchi se la prendessero con Zinchenko e con la sua famiglia. Un qualcosa che il tuttofare di Guardiola non ha certamente apprezzato, come racconta Goal, visto che ha preso la parola attraverso un post su Instagram: “Vedendo tutto il fango che è stato gettato su di me e sulla mia famiglia dopo la partita, sono sempre più convinto del tipo di tifosi che abbiamo e di come intendono il tifo”.

MINACCE – Zinchenko ha ricevuto talmente tanti insulti che attualmente il suo profilo Instagram è privato… “Fortunatamente o sfortunatamente, le pretese sono così alte che non è neanche più possibile fare un errore nella metà campo dell’altra squadra. Ripeto, augurano la morte a te e a tutta la tua famiglia perchè hai perso il pallone nella metà campo avversaria”. Il calciatore ucraino comunque si prende le sue colpe e fa appello alla parte sana della tifoseria. “Mi sento responsabile per la sconfitta, ma mi rivolgo ai veri tifosi, che sfortunatamente sono rimasti in pochi: l’ultima partita ci aspetta, quindi siate con la squadra”. Più facile a dirsi che a farsi, in questo periodo…

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