Milinkovic, a tutta Lazio: assist d’oro e adesso i gol

ROMAImmobile, Felipe Anderson, Zaccagni, Pedro, Luis Alberto. Un crepitio di gol. Tra i tesori della Lazio manca il colpo di Milinkovic, l’unico della batteria di attaccanti, ali e mezzali a non aver segnato in campionato. Ma Sergej ha lasciato il segno servendo tre assist, dominando, strabiliando. Giovedì, entrando in corsa, ha vissuto la 300ª presenza con la Lazio. Andrà sempre ringraziato per il sorriso mai perso, per i colpi che regala, per aver amato così tanto questa maglia al di là di come finirà la storia del contratto, datato sempre giugno 2024. «Io sono ancora qui con il sorriso e sto a posto», aveva detto alla vigilia di Europa League. Gli sceicchi, i magnati del calcio, lo hanno lasciato alla Lazio ed è un bene per Sarri, per i tifosi, per tutti. Questo Milinkovic è la versione più completa mai vista. Mau ne fa tesoro: «Quando possiamo farlo riposare è bene che riposi», ha spiegato dopo la vittoria sul Feyenoord. Sergej, sempre alla vigilia, aveva celebrato il suo legame con Sarri eppure all’inizio si era un po’ perso nel suo labirinto: «Da lui ho imparato tanto, le cose che mi mancavano con Inzaghi, prima non ero così bravo tatticamente».

Milinkovic, il ruolo

Milinkovic è una colonna della Lazio. Tre assist in campionato li hanno serviti solo Zielinski e Deulofeu. Sergej e nessun altro, ha partecipato a più sequenze di passaggio su azione terminate in gol, i dati di Opta ne contano 6. Ora il gol lo cerca lui. Sarri, dopo il riposino europeo, lo rilancerà da titolare contro il Verona e gli chiederà di “proteggere” Marcos Antonio, pronto all’esordio da titolare. Mau pensa di piazzare accanto al gracile brasiliano anche Vecino (in alternativa Basic), due guardaspalle a beneficio della linea a 3. La furia del Sergente Sergej, la sua classe, stanno toccando picchi militareschi e romanzeschi. Agonismo intenso, percezione tattica, finezza stilistica. Nella Lazio sarriana è il prototipo ideale, riesce a sdoppiarsi e ad essere prezioso nelle due fasi. Milinkovic vuole riportare la Lazio in Champions, sempre che qualcuno non provi a prenderlo a gennaio. Da qui a novembre si concentrerà sul cammino dei biancocelesti, poi volerà ai Mondiali. Al rientro si riaprirà il mercato e si vivrà un altro mese di apprensione. Sarri conta di tenerlo con sé sempre, solo così potrà battagliare fino alla fine per il quarto posto.

Lazio, lo score di Milinkovic

Sergej ha segnato al Verona due volte, l’ultima nell’aprile 2021, fuori casa. Colpì al 90’, fu il gol vittoria. Si candida nella settimana che vedrà la Lazio opposta all’Hellas, al Mijdtjylland, alla Cremonese. L’anno scorso ha chiuso la stagione segnando 11 gol e fornendo 11 assist, per la cronaca e per la storia. Milinkovic continua a regnare sovrano a centrocampo. Ha armato Ciro contro il Bologna, Felipe Anderson contro l’Inter e sempre Ciro contro la Sampdoria con quel “taconazo”. Immobile e i compagni per tutta l’estate s’informavano sull’andamento del mercato, temevano di vedere partire il Sergente da un giorno all’altro. E’ rimasto con loro, per aiutarli a sognare. E a gennaio non potrà diventare uno dei saldi invernali più richiesti.


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