Milano mette Roma nel mirino: guida alla volatona Champions

Nelle ultime sette giornate gli incroci tra Milan, Inter, Lazio e Roma possono essere decisivi

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. La frase di John Belushi in “Animal House” piaceva tantissimo a Gianluca Vialli, che in certi momenti importanti amava ripeterla. Gianluca si sarebbe divertito a vivere un mese come quello che aspetta Inter e Milan, tra derby di Champions e inseguimento al piazzamento che qualifica alla prossima edizione del torneo più ambito. Ieri Lukaku e Leao hanno dato un’altra dimostrazione di aver compreso che il gioco si è fatto duro e che loro devono regolarsi di conseguenza. Le rispettive doppiette non hanno solo evitato nuovi e pericolosi inciampi contro squadre decisamente inferiori, ma hanno anche lanciato un segnale chiaro a chi abita agli appartamenti dei piani superiori. E in particolare alle romane, individuate come le grandi rivali per la Champions che sarà. Lo dicono la classifica e altre considerazioni sparse: ci sono quattro posti (al netto di qualificazioni provenienti direttamente da un trionfo europeo in questa stagione), uno è del Napoli e sulla Juve pende il rischio di una nuova penalizzazione che rende abbastanza inutile fare i calcoli sui bianconeri. Quindi nel mirino delle milanesi ci devono essere necessariamente Lazio e Roma: la squadra di Sarri sembrava al sicuro, ma la sorprendente sconfitta casalinga con il Torino la costringe a evitare ulteriori distrazioni. La Roma gioca stasera a Bergamo contro la formazione che ha meno chances, ma che spera ancora che si riapra in qualche modo uno spiraglio di Champions: l’Atalanta, comunque, al momento è settima, ma se oggi fermasse i giallorossi (raggiunti ieri dai rossoneri) farebbe un gran regalo a Inzaghi e Pioli.

Qualificazione necessaria

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Milano si è riscoperta all’improvviso capitale del calcio europeo. Il derby di semifinale, per quanto frutto pure di un buon sorteggio, è un’occasione da non sprecare. La mancata partecipazione alla prossima Champions sarebbe un danno economico e costringerebbe a qualche sacrificio sul mercato, ma rappresenterebbe anche un’interruzione nel processo di crescita che entrambi i club, al di là di un campionato balbettante, stanno vivendo. Si migliora giocando contro gli avversari più forti: l’ottimo percorso europeo dell’Inter nasce dalla bella e sfortunata sfida con il Liverpool nella scorsa stagione e dalla personalità con la quale è stato affrontato il girone contro Bayern e Barcellona. E il Milan ha tratto convinzione ed esperienza dalla sofferta eliminazione nel girone del 2021-22 e anche dal modo con cui ha superato le difficoltà nella prima fase di questa edizione. La Champions resta, quindi, un territorio necessario sotto ogni punto di vista. E per raggiungerla attraverso il campionato, le milanesi devono superare le romane sapendo che il destino è ancora nelle loro mani. Il calendario, infatti, prevede gli scontri diretti, concentrati in due giornate: nel prossimo turno, il 29 aprile il Milan andrà all’Olimpico a sfidare la Roma mentre il 30 l’Inter ospiterà la Lazio. Il 6 maggio gli altri incroci con Milan-Lazio e Roma-Inter. Pochi giorni dopo andrà in scena l’andata delle semifinali europee, unico spettatore Sarri. In mezzo alle doppie sfide di coppa non ci sono big-match di Serie A, ma gli impegni infrasettimanali possono comunque essere un fattore. E di conseguenza anche la profondità della rosa. Pioli e Inzaghi ieri hanno lanciato un segnale chiaro: d’ora in avanti, ancora più di prima, serviranno tutti. Sarri, senza coppe, può gestire meglio i titolari, Mourinho ha qualche problema in più, soprattutto in alcuni ruoli, anche per gli infortuni di Smalling e Wijnaldum. Però, ovviamente, il grande momento di forma di Leao e Lukaku è la migliore notizia per le milanesi: quando le energie calano, gli uomini con i gol nelle gambe sono ancora più importanti. E mentre Immobile e Abraham vanno alla ricerca della condizione migliore, Milan e Inter si affidano alle loro stelle. La risposta di ieri è stata confortante.

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