"Milan, Vasquez assomiglia ad un portiere della Juventus: è perfetto per la Serie A"

Augusto Ayala, preparatore dei portieri del Club Guaraní, ha vissuto in prima persona e constatato con mano, letteralmente, i progressi di Devis Vasquez: «Si tratta di un ragazzo con prospettive più che brillanti. Un portiere perfetto per lo stile di gioco del campionato italiano. Ho avuto la fortuna di lavorare con Juan Pablo Carrizo, l’ex di Catania, Lazio e Inter: ci siamo confrontati sulla metodologia del lavoro. Entrambi ammiriamo molto Adalberto Grigioni, il collega che proprio in biancoceleste ha seguito con successo tanti professionisti. Il mio idolo era Angelo Peruzzi, io mi sono formato in Sud America, però la vostra scuola merita. Per questo sostengo che Vasquez sia un prospetto molto importante, il cui esito dipenderà anche molto dall’allenatore».

In Paraguay si è imposto con successo.
«Ha avuto molta continuità. La squadra non ha disputato una grande stagione, ma lui dal punto di vista personale è maturato molto. Qui era partito dalle riserve, poi si è imposto con merito in prima squadra»

Su cosa vi siete soffermati a livello lavorativo negli ultimi mesi?
«Il nostro stile di gioco prevede che il portiere sia un giocatore di movimento in più, sappia utilizzare i piedi, abbia capacità tecniche di controllo e passaggio della palla. Devis da questo con noi è migliorato molto. Vedrete che sarà un calciatore importante per il calcio colombiano. E potrà esserlo anche per il Milan. Vasquez è pronto per la nuova sfida».

Quali sono le sue migliori caratteristiche?
«È reattivo, rapido, elastico, determinato, molto forte tra i pali. Si difende bene anche con i piedi, come le avevo già accennato».

Come stile di gioco, a chi lo potrebbe associare?
«Per restare in Italia, direi a Mattia Perin. Mi sembra abbiano un fisico simile, anche se forse Devis è un po’ più possente e più alto, dato che supera il metro e novanta».

Dove pensa possa arrivare?
«Lontanissimo. Dipende dalla sua ambizione e da quel che sarà. Sinceramente, dato che ci sono passato pure io nella mia carriera quando mi sono trasferito in Europa, avrà bisogno di un normale periodo di adattamento. Poi però potrà fare benissimo, scalando velocemente le gerarchie del nuovo club. Se può diventare uno dei migliori portieri del mondo? Assolutamente sì».

Mi sembra di capire che per lei Vasquez abbia davanti un futuro più che brillante.
«Certo, lui è giovane, si farà valere. Era stato accostato al Boca Juniors, poi era rimasto qui. Non ci sono dubbi sul suo valore».

Secondo lei è meglio che provi sin da subito ad imporsi al Milan, o sarebbe meglio per il ragazzo un’esperienza, in prestito, in una squadra meno blasonata che gli assicuri fi n da subito un certo tipo di minutaggio?
«Meglio resti al Milan e non si muova. Così potrebbero conoscere immediatamente il club e tutto quello che implica il far parte di una società europea così poderosa».

Avete mai parlato dell’Italia?
«Sì, soprattutto a livello scolastico, di studio. Ha voluto sapere il perché avessi scelto una specifica metodologia del lavoro. E si è informato su differenze e similitudini tra lo stile europeo e quello sudamericano. Poi attenzione: tutto il mondo qui ama la serie A, quindi ci è capitato di commentare il vostro campionato».

Dalle parole, ai fatti.
«Spero che affronti questa sfida col piglio giusto. Non è cosa da tutti i giorni ricevere un interesse da parte di un club come il Milan, né tantomeno avere l’opportunità di giocare per i rossoneri. Se hanno investito su di lui, occupando pure uno slot per gli extracomunitari, è perché credono nel ragazzo. E io faccio il tifo per il lui».

Milan, ufficiale Vasquez: ecco il numero di maglia

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