INVIATO A MILANO – Milan e Tottenham chiedono alla Champions League di dare un senso alla loro stagione, condotta tra pochi squilli e molte delusioni. I londinesi hanno detto addio al sogno di vincere un titolo nazionale che manca dal 1961, in casa hanno ancora viva la FA Cup. I rossoneri neppure quella, dopo la clamorosa eliminazione dalla Coppa Italia con il Torino e la batosta in Supercoppa con l’Inter, con la corsa alla conferma dello scudetto che si è fermata ben prima del previsto. L’Europa diventa una medicina con cui provare a guarire in questa seconda parte della stagione, in cui gli affanni – tra condizione e assenze – sono venuti alla luce. I rossoneri si presentano all’andata degli ottavi reduci dalla striminzita vittoria in campionato sul Torino, mentre gli Hotspurs hanno sul groppone le 4 reti incassate sabato dal Leicester.
Assenze illustri
Identici problemi per Pioli e Conte, due allenatori che si stimano. Il milanista sta cominciando ora a ricompattare il gruppo, anche se Tomori ha dato forfait all’ultimo. In difesa c’è Kjaer, per la stessa linea vista contro i granata. L’ex ct azzurro ha perso invece anche Bentancur (stagione finita causa crociato), centrocampo con Skipp e Sarr per l’infortunio di Bissouma e la squalifica di Hojbierg. Con i portieri titolari (i francesi Maignan e Lloris) fuori entrambi. I due tecnici si aggrappano alla leadership di Giroud e Kane, sperando nei risvegli di Leao e Son.