Milan sorpreso in Ungheria: perde 3-2, la rimonta inizia troppo tardi

Zalaegerszegi subito in gol con Ubochioma, poi segnano anche Mocsi eTjaiti. Giroud accorcia su rigore. Pioli rivoluziona la squadra nella ripresa e Krunic trova la seconda rete rossonera

dal nostro inviato Luca Bianchin

23 luglio – Zalaegerszeg (Ung)

Zalaegerszegi-Milan 3-2 e basta questo per capire. La seconda amichevole vera riporta il Milan sulla terra e di più, in uno stadiolo di provincia ungherese con un trenino giallo che passa – lento lento, pochi vagoni – dietro la tribuna centrale. Altro che festa di massa da scudetto. Un certo straniamento c’è, come c’è un Milan deludente: sotto tono nel primo tempo, sorpreso da uno Zte che ha giocato la mezz’ora della vita, meglio nel secondo, quando entrano molti titolari. La rimonta, da 3-0 a 3-2, è firmata da Giroud e Krunic, ma questo conta relativamente. Non è da queste partite che si decidono le stagioni e nemmeno i precampionati. Conta più la voglia di vedere De Ketealere – o chi per lui – sulla trequarti: Diaz ha combinato tra poco e niente e la pubblicità di un ristorante belga a bordo campo non poteva non far pensare che insomma, quei tre milioni al Bruges si potrebbero anche concedere…

La partita

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Certo, che partita strana. Lo Zte, quando danno le carte, pesca due jolly: nei primi 27 minuti segna un capolavoro, un bel gol e un gol normale… rischiando anche di arrivare a quattro. Parziale: 3-0, ridotto in fretta da un rigore di Giroud per fallo su Ballo-Touré. La partita della vita. Il Milan, chiaramente, non fa bella figura: in ritardo, inevitabilmente meno brillante, con alcuni giocatori in difficoltà, forse Diaz, Rebic e Brescianini su tutti. In omaggio, duelli persi in modo inatteso con Demjen, portiere dello Zte in serata extra lusso. Rebic dopo un’ora lo perdona ma lui è bravissimo su Giroud, che si fa deviare un tiro da due passi dopo la giocata di Messias.

I campioni

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Il secondo tempo cambia uomini e un po’ copione, perché Pioli dopo un’ora sostituisce dieci giocatori su undici. Resta in campo solo Gabbia e dalla panchina si alzano diversi eroi dello scudetto: Theo Hernandez, Leao, Maignan, Tomori… Il Milan riprende a pendere a sinistra, dove Theo e Leao sono troppo forti per non attirare la palla, ma produce pochino. Una discesa di Hernandez con scambio con Adli, soprattutto la giocata di Rade Krunic per il 3-2.

Bilancio

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Sì, ma che cosa resta di questo Milan, allargando il quadro? Al di là del risultato, che un po’ di brividi li mette, rimane il vestito dello scorso anno. Il 4-2-3-1 è tornato, i principi di gioco anche, la mancanza di Kessie si sentirà ma diversi giocatori possono fare ancora un passo avanti per sostituirlo. Nella delusione diffusa di Zalaegerszeg si sono visti vivacità da Messias e due tocchi di Adli da giocatore vero. Certo, i ragazzi arrivati da Chivasso con uno striscione tornano in Italia con un bel po’ di voglia di talento. Che il mercato li accontenti presto?

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