Milan, senza Kessie cambia il mondo: solo due vittorie in tre anni

Dal suo arrivo nel 2017 l'ivoriano ha saltato otto gare di campionato, nelle quali i rossoneri hanno sorriso appena due volte. Per questo, contro la Lazio servirà un’altra prova da grande squadra

Per chiudere il 2020 in testa alla classifica, il Milan è chiamato a una prova da grande squadra. Per la pressione data dalle inseguitrici, per il livello dell’avversario e per le assenze. La Lazio che arriva a San Siro è spinta dai tre punti conquistati contro il Napoli. E Pioli non potrà nemmeno fare affidamento su Frank Kessie, assente per squalifica dopo il giallo rimediato contro il Sassuolo. L’ivoriano è sempre sceso in campo in campionato e sempre da titolare, a eccezione della sfida casalinga contro lo Spezia: impensabile rinunciare a quello che, numeri alla mano, è l’elemento chiave e uno dei segreti della capolista. Momento che prima o poi sarebbe arrivato, ma che capita in una fase di totale emergenza per Pioli: coperta corta a centrocampo, con Bennacer k.o e Tonali alle prese con un problema all’adduttore.

Schermo dinamico

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Kessie è il secondo giocatore della rosa del Milan per minuti giocati in campionato alle spalle di Calabria. Un intoccabile. Il rendimento dell’ivoriano è cresciuto a vista d’occhio, in quel ruolo di schermo dinamico davanti alla difesa che sembra cucito apposta sull’ex Atalanta. Con i suoi 1,5 palloni intercettati a partita, Kessie è il secondo della rosa rossonera in questa voce statistica alle spalle di Kalulu, che può vantare un esagerato 3,7 ma con molti meno minuti giocati e con di conseguenza un campione molto limitato. Ma l’ivoriano non si limita a proteggere la difesa: sa anche buttarsi in avanti e, rispetto al passato, sa valutare il momento giusto per farlo, gestendo i cavalli a propria disposizione. Ne sono in parte la dimostrazione i quattro gol in campionato, che lo rendono il secondo marcatore in campionato alle spalle di Ibra ma frutto anche di tre rigori; ne sono soprattutto la prova le sue 1,5 conclusioni tentate a partita, solo Zlatan (un esagerato 5,8) e Calhanoglu (2,5) ne hanno tentate di più. Dato non indifferente per un centrocampista che parte davanti alla difesa.

Imprescindibile

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Sempre in campo in campionato, meno impiegato in Europa League. L’ivoriano è entrato dalla panchina nelle due vittorie contro lo Sparta Praga e non è sceso in campo nell’1-1 in Francia contro il Lille. In Serie A Pioli non riesce a fare a meno di Kessie, ma anche i suoi predecessori hanno fatto fatica a rinunciare all’ex Atalanta nonostante un rendimento non ai livelli di quello messo in mostra negli ultimi mesi. Segnale di un’affidabilità costante, anche lontano dai riflettori. Dal suo arrivo in rossonero nel 2017/18, l’ivoriano ha saltato solamente otto partite in Serie A: una sola nella prima stagione, quattro nella seconda e tre nella scorsa. Per il resto praticamente sempre in campo da titolare. E i numeri del Milan in campionato senza di lui sono preoccupanti: considerando queste otto partite, solo in due occasioni sono arrivati i tre punti e il Diavolo ha perso ben quattro volte.

Base dei successi

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Bottino che porta la percentuale di vittorie dei rossoneri in campionato senza Kessie al 25%. Con lui in campo, il Milan conquista i tre punti più di una volta su due: 52,5% di successi. Cambia il mondo. Le due vittorie in questione senza l’ivoriano sono arrivate nelle prime tre partite con l’ex Atalanta out: 1-0 alla Samp nel 2017/18 e 2-0 al Genoa nel 2018/19, con in mezzo la sconfitta casalinga contro la Fiorentina. Da quel momento cinque partite in campionato senza Kessiè e nessun successo: nel 18/19 sconfitta contro la Samp e pareggio contro l’Udinese; l’anno scorso Diavolo ko contro Lazio e Juventus e 0-0 sempre contro la Sampdoria, il 6 gennaio 2020. Da lì in poi, l’ex Cesena è sempre sceso in campo: 32 partite tra la fine dello scorso campionato e l’inizio di quello attuale, 31 presenze da titolare. Nel magic moment rossonero, Kessie c’è sempre stato. E su di lui Pioli ha costruito la base dei recenti successi: anche per questo, contro la Lazio servirà un’altra prova da grande squadra.

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