Milan, senti Pioli: “Ibrahimovic non sarà titolare col Porto”. Leao: “Per noi è una finale”

Il tecnico rossonero: “Sabato Zlatan ha giocato solo 15 minuti, credo che potremo alzare il suo minutaggio ma ancora non è pronto per partire dall’inizio”

Dal nostro inviato Stefano Cantalupi

18 ottobre – Milanello (Varese)

“Il doppio confronto col Porto sarà decisivo, dopo due sconfitte che non rispecchiano il rendimento avuto dal Milan fin qui in Europa. Quello di domani sera è un altro step per tornare grandi, perché la strada è ancora lunga”. Stefano Pioli sa di essere di fronte a un bivio, in questa Champions League finora così diversa dal campionato: “Domani sfideremo un avversario solido e compatto, con giocatori tecnici e veloci – dice in conferenza stampa a Milanello, prima di partire per il Portogallo -. Il Porto è abituato a giocare la Champions, è una squadra di alto livello. Ma abbiamo approfittato della sosta per studiarlo e speriamo di avere la strategia giusta. Un nome da temere? Se devo indicarne uno, scelgo Luis Diaz, mi ha impressionato”. Non ci sono grandi segreti per vincere match come questo: “Dobbiamo restare concentrati e lucidi nelle letture, perché ogni errore in Champions lo paghi caro. Abbiamo perso le prime due partite essenzialmente per disattenzioni difensive”.

Come stanno i rossoneri

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Ibrahimovic scalpita, ma Pioli è molto netto sul suo impiego: “Zlatan sta bene, ma sabato ha giocato solo 15 minuti. Credo che potremo alzare il suo minutaggio ma ancora non è pronto per partire dall’inizio. Con Pepe sarebbe un duello sia fisico che temperamentale”. Indicazioni confortanti da Bennacer: “Sta bene, è pronto per giocare domani. Krunic si gioca il posto con Daniel Maldini, ci vuole un po’ prima di tornare al 100% ma la condizione si acquisisce solo giocando”.

Leao

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Si alza Pioli e davanti ai microfoni si siede Rafael Leao: “È più consapevole delle sue qualità, ha un potenziale enorme ma può fare ancora meglio – dice il tecnico di lui -. Di certo è migliorato nella continuità. Rafa è d’accordo: “Sì, sono più continuo ma il merito è dei miei compagni e dell’allenatore. La Serie A è un campionato difficile, la differenza col campionato portoghese l’ho sentita”. Per Leao, ex Sporting, è quasi un derby: “Contro il Porto è sempre difficile. Per noi è una finale, dobbiamo vincere e fare punti per andare avanti. Ma lo stesso vale per i nostri avversari”. Il presente è già roseo, ma il futuro è da top player. Leao cerca di restare coi piedi per terra: “Sono al Milan per crescere, qui ci sono grandi persone che mi aiutano a migliorare tutti i giorni. Allenatore e dirigenti mi hanno dato fiducia e sento di poter fare la differenza in ogni momento delle partite, dribblare gli avversari e creare un assist o un gol. Siamo una squadra giovane ma con la testa giusta, e nel gruppo ci sono anche persone che portano esperienza”.

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