Milan, punto da Champions Ecco perché si può sognare

Montella vede il bicchiere mezzo pieno, Bonaventura ha il muso lungo e parla di “rammarico per come si era messo il risultato”, i tifosi si sentivano ormai i tre punti in tasca. Ma, detto che il 2-2 nel derby con l’Inter è un risultato giusto per quanto visto in campo, questo Milan – secondo a pari punti con la Roma – può guardare avanti con la consapevolezza di poter lottare per un posto in Champions League, a patto di correggere alcuni difetti, come l’atteggiamento troppo rinunciatario negli ultimi quindici minuti, che ha ridato coraggio all’Inter, o il calo di concentrazione nel recupero, che ha portato al gol di Perisic. Eccovi tre motivi per credere a un Milan da Champions.

come punge il tridente — Il Milan ha un’identità definita, che non può prescindere dal suo tridente d’attacco. Anche perché, almeno uno dei tre lì davanti fa (quasi) sempre felice Montella: nelle 10 gare (su 13) in cui i rossoneri sono andati in gol, per 7 volte almeno uno dei tre attaccanti partiti titolari è andato a segno. Nel derby è stata la volta di Suso, al terzo centro consecutivo dopo Palermo e al quarto stagionale, ma in generale lo spagnolo, Niang e lo stesso Bacca sono pedine indispensabili nello scacchiere di Montella.

attesa e ripartenze — Squadra bassa (ieri anche troppo, 42,5 m), attenzione nelle coperture e ripartenze in verticale: l’abito dei rossoneri è questo, ormai è chiaro, ma i ragazzi di Montella lo indossano con disinvoltura e la cosa porta gol e punti in classifica (e ieri stava per portare in dote anche un derby). Tutti sanno cosa fare. Persino uno poco incline al sacrificio come Bacca, contro l’Inter, ha lavorato per gli altri: andate a rivedere il passaggio per il 2-1 di Suso e un recupero in corner su D’Ambrosio in area rossonera (!). Sì, il Diavolo veste basso e non se ne vergogna.
difesa solida — Il pareggio di Perisic nasce da una disattenzione, il gol di Candreva è una prodezza dell’azzurro. Ma il pericolo numero uno si chiamava Icardi, affamato di gol visto che non ha mai segnato ai rossoneri. La coppia Gustavo Gomez-Paletta non solo non si è fatta infilare da Maurito, ma lo ha azzerato, declassandolo da minaccia da codice rosso a peggiore in campo (un solo tiro in porta). Il paraguaiano (molto più rude da vedere che nella sostanza, con appena 3 falli spesi) si è fatto trovare pronto dopo il forfait dell’ultimo minuto di Romagnoli: anche se i gol presi (17) non sono pochi, Montella ha una squadra compatta e solida dietro. E con le spalle coperte, in Serie A si fa strada…

 Marco Fallisi 

Precedente Milan, Bonaventura: "E' un pari che lascia l'amaro in bocca" Successivo Diretta / Torino-Venezia (risultato finale 90-93): Che colpo di coda! Info streaming video e tv (basket Lega A oggi 20 novembre 2016, 8^ giornata)