Milan, Pioli per il derby conta di recuperare Ibra, Rebic e Romagnoli

Ottimismo in vista dell’Inter: il difensore a breve in gruppo, Zlatan asintomatico ma ancora positivo, per il croato (gomito) è corsa contro il tempo

C’è chi ha ripreso a correre sui campi di Milanello, chi deve accontentarsi di un tapis roulant a domicilio e chi per il momento si scalda solo mentalmente. Il concetto però è lo stesso per tutti e tre i tenori del Milan: perché per Alessio Romagnoli, Zlatan Ibrahimovic e Ante Rebic la rincorsa verso il derby è già cominciata. La pista non si misura in metri ma in giorni: tra il super trio e la sfida con l’Inter ce ne sono dieci tondi tondi e Stefano Pioli guarda alla scadenza con cauto ottimismo. Il suo Milan ha dimostrato di sapere macinare risultati anche senza le stelle più luccicanti, ma presentarsi al faccia a faccia con Conte con il capitano, il miglior marcatore dell’ultima stagione e il leader totale del gruppo in campo sarebbe chiaramente tutta un’altra storia.

Il totem prigioniero

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Il Diavolo che Pioli ritroverà domani pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, somiglierà a quello che prese in mano un anno fa, quando varcò per la prima volta i cancelli del centro sportivo rossonero (era il 9 ottobre): c’era una sosta anche allora e la rosa era svuotata dagli impegni con le nazionali, proprio come succede adesso. Da Donnarumma a Calhanoglu, i milanisti in giro per l’Europa e per il mondo sono 14, cui si aggiungono Conti, Duarte, Ibra e Rebic. Un poker di indisponibili dal quale – questa è la speranza in casa rossonera – i due bomber potrebbero sbucare fuori al momento giusto. Il quadro attuale è liquido, specialmente nel caso di Ibra, stoppato dalla positività al Covid il giorno di Milan-Bodoe e tuttora “ostaggio” del virus: Zlatan sta bene, è asintomatico e si tiene in forma nel suo appartamento in centro, ma i tamponi effettuati finora (tutti a intervalli regolari e relativamente ravvicinati) non hanno ancora restituito il campione svedese al Milan. Ibra ha festeggiato i 39 anni a casa, ha applaudito i compagni davanti alla tv dopo i successi di campionato e coppa, si tiene in contatto costante con il gruppo e naturalmente con Pioli, che nelle due settimane senza di lui si è arrangiato con quello che aveva ottenendo un saldo in attivo: Colombo ha risposto alla grande al debutto da titolare, Leao ha festeggiato la prima doppietta in Italia una volta spostatosi dalla fascia al centro dell’area; pur senza continuità nelle prestazioni individuali dei vice-Ibra, il Milan è riuscito a colmare il vuoto lasciato dal fuoriclasse, ma in certe occasioni attingere al suo carisma diventa vitale.

Tempismo da capitano

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Del resto, la leadership di Ibra e l’istinto killer di Rebic avevano ferito l’Inter l’ultima volta che Pioli e Conte si erano incrociati, prima che Brozovic avviasse la rimonta nerazzurra e riscrivesse la storia del derby di febbraio. Ante ora è fermo per la lussazione al gomito sinistro che lo ha stoppato a Crotone: da una prima visita di controllo è emersa l’indicazione di proseguire nel trattamento conservativo, in attesa di un nuovo esame a metà della prossima settimana. Vederlo nel derby è possibile. Molto più concrete le chance di riposizionare Romagnoli accanto a Kjaer: dopo aver ricominciato a lavorare individualmente, il capitano è pronto a tornare in gruppo. Lo aspetterà un crash test: il Milan capolista non ha ancora preso gol, ma tra dieci giorni sarà tempo di Lu-La…

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