Milan, paradosso Montolivo Capitano, azzurro e deriso

Riccardo Montolivo, capitano del Milan e nazionale azzurro. Forte

Riccardo Montolivo, capitano del Milan e nazionale azzurro. Forte

Può un giocatore che porta la fascia di capitano al braccio ed è costantemente nel giro della Nazionale con qualsiasi c.t. si avvicendi sulla panchina azzurra, risultare il calciatore più fischiato e quasi odiato dai propri tifosi? Eccome, se può. Riccardo Montolivo è l’emblema di un paradosso tutto rossonero. Al Milan infatti non basta essere terzo in classifica come non succedeva da (troppo) tempo, perché i sobbalzi emotivi cui sono costretti i tifosi che riempiono (termine un po’ esagerato) San Siro a causa dei pazzi risultati della propria squadra del cuore, spingono a sfogare tutta la rabbia e l’amarezza del momento su alcuni giocatori: precisamente quelli che da più tempo giocano col Diavolo e che quindi vengono considerati tra i maggiori responsabili di un presente piuttosto grigio rispetto ai fasti del passato (dietro al “solito” Galliani, padre di tutti i mali secondo buona parte dei tifosi, ultrà in testa).
accuse social — E allora tutti contro capitan Montolivo (e Abate). Sia a San Siro che sui social. Perché è il capitano, perché è – o dovrebbe essere – l’anima del gioco rossonero, perché dovrebbe trascinare i suoi e non sempre ci riesce. Eppure Vincenzo Montella e Giampiero Ventura – fortunatamente per il centrocampista ex Fiorentina – i fischi assordanti di San Siro ad ogni suo tocco di palla non li sentono, i commenti impietosi, derisori, offensivi e tendenti sempre più spesso all’odio non li leggono: fotomontaggi ironici, battute, critiche dure, giochi di parole sul suo cognome. Su Facebook, Instagram e Twitter è una corsa a chi ottiene più like e maggiori consensi offendendo il proprio capitano.

fuoco amico — Sì, perché ad avercela con Monto non sono tanto i tifosi delle squadre avversarie, bensì quasi solo esclusivamente i supporters rossoneri. Eppure l’Aeroplanino e l’ex tecnico del Torino non si lasciano coinvolgere dall’offensiva social anti-Montolivo: valutano le sue prestazioni e lo promuovono, sia in rossonero che in azzurro. E così il paradosso Montolivo continua, coi tifosi del Milan che lo vedrebbero bene in un’altra squadra o quantomeno in panchina stabilmente per lasciare il posto a Manuel Locatelli, nuovo eroe dopo il super gol col Sassuolo. Eppure Monto c’è, e resta il capitano, con buona pace di chi ce l’ha con lui.

 Gasport 

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