Milan, non poteva andare peggio: con lo United è sfida da… Champions

Rossoneri e Manchester fin qui si erano affrontati sempre in Coppa dei Campioni e il passato sorride al Diavolo. Inglesi con il 4-2-3-1, i pericoli arrivano (anche) da Bruno Fernandes e Rashford. Prima partita a Old Trafford

È il Manchester United l’avversaria del Milan negli ottavi di finale di Europa League in programma giovedì 11 e 18 marzo. Il sorteggio, svolto a Nyon, era libero, ovvero senza teste di serie e con la possibilità quindi di pescare qualsiasi avversaria, derby fratricidi compresi. La mano dell’ex nazionale svizzero Hakan Yakin non è stata decisamente felice: il Diavolo trova sulla sua strada il cliente peggiore possibile, secondo in Premier League e in un ottimo momento di forma. Andata a Old Trafford, ritorno a San Siro.

I precedenti

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Dieci incroci, tutti in Coppa dei Campioni/Champions League, con uno score che recita cinque vittorie a testa. Spesso partite epiche e parte di un percorso finito in modo trionfale per il Milan. Il più recente è la semifinale della stagione 2006-07, con la sconfitta 3-2 a Old Trafford e il 3-0 nella sfida di ritorno a San Siro. Una partita che in molti collocano fra quelle “perfette” nella storia europea rossonera. Quella sera timbrarono Kakà (autore di una doppietta in Inghilterra), Seedorf e Gilardino. Il Milan vinse poi la Champions ad Atene nella rivincita contro il Liverpool. Stesso discorso nel ‘68-69: vittoria 2-0 in casa, sconfitta 1-0 in trasferta e dopo trionfo in finale a Madrid sull’Ajax, piegato 4-1. Più in generale, in cinque incroci a eliminazione diretta, il Milan ha superato gli inglesi in quattro occasioni. L’unico k.o. risale alla doppia sfida più recente, negli ottavi di Champions 2009-10: sconfitta 3-2 in casa e 4-0 in trasferta.

Come gioca

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Il marchio di fabbrica è il 4-2-3-1, quindi sistema speculare al Milan. A incutere timore è in particolare il potenziale offensivo con il tridente sulla trequarti composto da Greenwood, Bruno Fernandes e Rashford dietro Martial. Alternative? Mata e Cavani. Fantasia, efficacia ed esperienza al potere, diventa complicato parlare di seconde linee.

La stella

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Solskjaer ha la fortuna di averne diverse. Si pensi per esempio a Pogba, Rashford o Bruno Fernandes. Scegliamo quest’ultimo perché è il capocannoniere della squadra, con 22 centri tra campionato e coppe (è il secondo marcatore della Premier League con 15 gol, dietro a Salah con 17). Oltre a 11 assist. Insomma, uomo squadra assoluto con trascorsi molto, ma molto italiani. Il portoghese infatti era stato acquistato dal Novara quando stava per compiere 18 anni e ha debuttato in B nella stagione 2012-13. Poi, ancora Italia: prima Udinese (dal 2013 al 2016) e poi Sampdoria (2016-17), prima di approdare allo Sporting Lisbona. A gennaio del 2020 il passaggio al Manchester per 55 milioni di euro più 25 di bonus.

Il percorso

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I Diavoli d’Inghilterra sono una delle nobili decadute dalla Champions, dove si erano piazzati al terzo posto del Gruppo H (tre vittorie e tre sconfitte) in cui sono passati Psg e Lipsia. Nei sedicesimi di Europa League lo United ha eliminato la Real Sociedad grazie al quattro a zero in Spagna dell’andata e allo zero a zero del ritorno.

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