Milan, manovre a centrocampo: Loftus-Cheek sì, costa 25 milioni. E piace Kamada

L’inglese del Chelsea è molto interessato all’ipotesi rossonera. Il giapponese dell’Eintracht è a fine contratto: si prende gratis

Luca Bianchin

19 maggio – Milano

Un intervento al cuore, però meno cruento. Il Milan ha molto lavoro per l’estate e ha tutta l’aria di voler cominciare dal centrocampo, dove in estate funzionerà come con il turismo: tantissimi lasceranno la città. Bakayoko è a fine contratto, Vranckx molto probabilmente non verrà riscattato per 12 milioni dal Wolfsburg, per Adli si cercherà una soluzione. Soprattutto, l’infortunio di Ismael Bennacer – fuori sei mesi, senza contare i logici problemi di un rientro graduale – toglie al Milan un titolare. Per una squadra che già cercava un “nuovo Kessie”, è un allarme che suona a volume alto.

L-C: quanto costa…

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Il Milan si è mosso e ha raccolto un primo sì. Ruben Loftus-Cheek, centrocampista del Chelsea, è decisamente interessato. Diciamo pure che il gradimento è reciproco: lui piace al Milan, il Milan piace a lui. Si tratta di parlare col Chelsea – a cui qualcuno da Milano deve aver fatto più di una telefonata… – che per lui chiede 25 milioni. Tanti? Sì. Cifra riducibile? Anche. Loftus-Cheek ha il contratto in scadenza nel 2024, con opzione del club per un altro anno, e Boehly sa di dover tagliare, tagliare molto se vuole rifare il Chelsea.

… e chi è

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Chi è Loftus-Cheek? Storia lunga come il nome. Ruben ha 27 anni ma si parla di lui da quando, quattordicenne, esordì con l’Under 18. Prestino. Da allora ha vinto una Youth League con il Chelsea 2015, in cui giocavano Abraham, Christensen, Boga, Solanke e tale Fikayo Tomori. Poi, da pro’, Loftus-Cheek ha vinto due Premier, una Europa League e una Supercoppa europea, non è mai diventato il giocatore che ci si aspettava ma ha fatto in tempo a fare innamorare Maurizio Sarri. Pregi: ha fisico e tecnica da grande box-to-box e sul campo sa fare molto, se non tutto. Difetti: la continuità e gli infortuni, su tutti la rottura di un tendine d’Achille quattro anni fa.

Brahim resta?

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Loftus-Cheek o non Loftus-Cheek, c’è da fare un discorso sulla trequarti. Il Milan dovrà prendere presto una decisione su Brahim Diaz, che a fine giugno tornerà al Real Madrid. Ieri in Spagna si è parlato molto di un suo imminente rinnovo col Madrid – falso, se accadrà non sarà ora – ed è atteso a giorni un incontro tra il Milan e il papà agente. Maldini, Massara e Pioli apprezzano Brahim ma il brutto derby di ritorno non ha dato una mano alla sua reputazione. Bisognerà capire quale sarà il budget del Milan (dipende dalla qualificazione alla Champions) e se il club vorrà spendere almeno 20 milioni, che possono essere pochi per il Real, certo non per il bilancio rossonero. Brahim, di sicuro, resta in bilico.

Kamada a zero

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Il Milan, allora, si guarda intorno, guarda a Nord. E a Francoforte ha visto un giocatore interessante: all’Eintracht gioca Daichi Kamada, nazionale giapponese, classe 1996, candidato trequartista. Il gradimento tecnico c’è e c’è anche una buona notizia: il contratto di Kamada scade a giugno. Se Loftus-Cheek in partenza costa 25 milioni, per lui non servono assegni. La concorrenza internazionale non manca ma Kamada per il Milan avrebbe senso: è un calciatore intelligente, calcia bene da fermo – il Milan, di questo, avrebbe un gran bisogno – e fa gol, non un dettaglio. Negli ultimi tre campionati in Germania, 17 gol. Tra la scorsa Europa League e questa Champions, altri 8.

Gli altri

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La grande storia del mercato 2023 è appena cominciata ma qui abbiamo dei personaggi già sul palcoscenico. Il Milan con Loftus-Cheek sta parlando, a Kamada pensa e nelle ultime settimane ha considerato diverse altre opzioni. Una che viene dal passato: Carney Chukwuemeka, già trattato in estate, che si può prendere in prestito. Una affascinante: Exequiel Palacios del Leverkusen, campione del mondo con l’Argentina. Chi arriverà? Impossibile dirlo ora. Chi voterà per Loftus-Cheek? Di sicuro Tomori, un amico. Chi per Kamada? Forse Leao perché, anche se a Milano nessuno ha ancora portato il mare, nella famiglia di Kamada ci sono due surfiste professioniste. Se serve un tutorial per le esultanze, pronto.

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