Milan-Lazio, le pagelle biancocelesti: Felipe maturo, Milinkovic giù

Milan – Lazio 

Sarri (all.): 5

Mezza Lazio non corre più, come hanno dimostrato Inter e Milan, superiori non solo per cilindrata fisica e mentale. Benzina finita. Ciro e Milinkovic fuori forma, Zaccagni recuperato per modo di dire, Cataldi e Vecino ko. Così è difficile resistere, soprattutto se ti fai gol da solo, facilitando il compito di Bennacer. Strada spianata ai rossoneri.  

 
Esce bene su Leao, non può evitare il gol di Bennacer. Forse è un po’ fuori dai pali quando Theo Hernandez colpisce dai venti metri, ma lo inganna la deviazione (decisiva) di Romagnoli. 

 
Sembra uno dei tanti in apnea. Prende un giallo evitabile, frutto della frustrazione e dell’eccessivo rigore di Rapuano.  

 
Poche possibilità di farsi vedere, rischia anche di farsi male al braccio. Senza Theo e Leao dall’altra parte, sarebbe entrato da titolare.  

Romane ko con le milanesi: i tifosi non perdonano

Guarda la gallery

Romane ko con le milanesi: i tifosi non perdonano

 
Marcos Antonio è sotto pressione e forse poteva servirlo in modo diverso. Prende il giallo in scivolata su Theo Hernandez. Non è impeccabile come al solito. 

 
Vale lo stesso discorso fatto per Casale. La coppia, meno protetta da centrocampisti e attaccanti, è più esposta. Era successo anche con l’Inter. Prova a murare Theo Hernandez e la deviazione contribuisce a scavalcare Provedel. 

 
Dal punto di vista atletico non accusa cedimenti, ma ora servirebbe un’altra propulsione. 

 
Entra con il solito impeto, va al tiro da posizione defilata senza centrare il bersaglio. 

 
Un’altra prova anonima, camminando sul prato di San Siro. Krunic lo sovrasta. Il calo atletico ci può stare nell’anno del Mondiale in Qatar, ma non si vede lo spirito e l’atteggiamento che dovrebbero sorreggerlo.  

  
Considerando la corsa, farebbe più comodo di altri dall’inizio. Fallisce una buona occasione. 

 
Leggero al contrasto, si sapeva. Ne perde due: un’occasione per Leao e il gol di Bennacer. Reagisce con personalità, lavorando un buon numero di palloni. Sa giocare a calcio, i limiti appartengono alla cilindrata e il ruolo di vertice basso lo espone. L’esperienza forse lo aiuterà, va incoraggiato. 

 
E’ dura con Tonali. Non combina molto, ma piace per atteggiamento e spirito. Protesta, non molla, ci crede.  

 
Gioca senza respiro e cedimenti. Ha raggiunto una continuità inattesa e superato quei limiti di personalità che lo avevano condizionato a inizio carriera.  

 
Totalmente fuori fase. Alla terza partita in una settimana paga la condizione approssimativa. Un bel gol gli servirebbe per recuperare fiducia. 

 
Ha qualcosa in più degli altri da spendere. 

 
Sarri lo recupera in extremis. Non sta bene e si vede.  

Autonomia limitata in fondo alla stagione, almeno crea un’occasione per Basic. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente Il Genoa ritorna in Serie A dopo solo un anno. Le aperture dei quotidiani sportivi Successivo Lazio, una sfida oltre i limiti