Milan, il tabù San Siro prosegue: un filotto-flop così mancava dal 2013

Fra campionato ed Europa League il Diavolo è arrivato a sei gare di fila casalinghe senza vittorie (tre pareggi e tre sconfitte). In casa i rossoneri hanno conquistato 14 punti in meno rispetto al bottino in trasferta

Proprio poche ore fa, alla vigilia della partita con la Samp, Stefano Pioli parlava di rimpianti. Ovvero il tentativo di arrivare a fine stagione senza averne. Detto che il percorso netto è impossibile, bisognerebbe però almeno evitare di accumularne troppi nei mesi che contano. Perché i bonus non sono infiniti e rallentare nelle partite in cui non dovrebbe accadere, alla fine può costare carissimo. Milan-Samp a fine maggio potrebbe essere uno di quei rimpianti. E non certo perché il Diavolo si è bloccato immeritatamente. Semmai proprio il contrario: perché il Diavolo – come ha ammesso onestamente il suo allenatore – non è stato all’altezza di una squadra che deve andare in Champions.

Brutta striscia

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Può capitare, certo. Può capitare all’interno di una stagione che per i rossoneri è stata più lunga di tutti, può capitare per una squadra che è stata massacrata tutto l’anno dagli infortuni, può capitare a una rosa che è la più giovane di tutto il torneo e fra le più giovani d’Europa. Però in questo 2021 in chiaroscuro, inizia a capitare un po’ troppe volte. Anche perché, come ricorda sempre Pioli, se alla fine del percorso virtuoso non resta in mano nulla, allora è stato tutto inutile. La stragrande maggioranza dei rimpianti ha coordinate ben precise: lo stadio Meazza. Un problema dalla spiegazione complicata, che la partita con la Samp ha ulteriormente certificato. I numeri dicono che il Milan nelle ultime sei uscite casalinghe, compresa l’Europa League, non ha vinto nemmeno una volta. Tre pareggi e tre sconfitte. L’ultima volta che aveva registrato una striscia così lunga senza successi interni era stato a dicembre 2013 (con Allegri).

Cinque fuori, 4 in casa

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Un altro dato? Eccolo: prima del pareggio con la Samp i rossoneri erano la squadra con la differenza negativa più ampia (-15, ora diventata -14) tra punti guadagnati in casa (22, ora 23) e quelli ottenuti in trasferta (37) in questa stagione nei cinque principali campionati europei. Un dato che sarà ovviamente da rinfrescare dopo il fine settimana dei vari tornei continentali. E di pari passo vanno anche i numeri relativi ai gol: 26 fatti e 21 subiti in casa, contro i 28 e 13 fuori. Il saldo di quelli incassati (-8) è stupefacente. Pioli ripete ormai da settimane che a San Siro va cambiato l’andazzo, ma alle parole la sua squadra non fa seguire i fatti. Anche perché se, come stavolta, la prima conclusione nello specchio della porta arriva al minuto numero 82, poi diventa difficile cambiare il cammino. Da qui a fine campionato il Milan giocherà cinque volte in trasferta e quattro in casa, Pioli ha fissato la soglia Champions a 75 punti e quindi al Diavolo ne mancherebbero 15: volendo chiudere con una battuta, basterebbe vincere tutte quelle lontano da San Siro…

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