Per ora il contributo in rossonero è stato di soli due tiri in porta. Lo score dice 7 presenze senza reti e senza assist. Serve una svolta
20 novembre 2023 (modifica alle 14:35) – MILANO
Carissimo Jovic, ora tocca a te. C’è la firma di Stefano Pioli, che conterà su di lui nei 180’ di campionato senza Giroud, e del club, ancora in attesa che Luka diventi produttivo in zona gol. Il contributo tecnico è stato decisamente modesto: sette partite, di cui due da titolare, nell’ultima sostituito all’intervallo. Nessun gol, nessun assist, nessuna presenza in Champions.
rendimento
—
Nei 223’ minuti in campo i due tiri verso la porta avversaria, nemmeno nello specchio, sono ciò che più si avvicina al pericolo creato. La società fa i conti: Jovic ha uno stipendio lordo di 2,6 milioni, 217 mila euro al mese: nei cinque mesi stagionali (due da partente in viola, quasi tre a Milano) ai suoi club è costato circa un milione. In base al contributo offerto, ognuno dei due tiri è stato pagato cinquecentomila euro. Minima spesa sul cartellino (a costo zero dalla Fiorentina), ma non massima resa. Ha una doppia occasione per iniziare a ripagare la fiducia: la squalifica di Giroud libera spazio in area. Pioli deve decidere se rilanciare Jovic, che ha caratteristiche da centravanti puro, o puntare su Okafor, una prima punta atipica. Nel primo caso Luka potrà rifarsi contro Fiorentina e Frosinone: coi viola gioca a suo favore anche la legge del gol dell’ex. Non è uno di quei casi in cui ci si interroga su un’eventuale esultanza. La risposta c’è già: sì, lo farà.
futuro incerto
—
Per arrivare in porta dovrà partecipare di più all’azione offensiva, smarcarsi in area e infine colpire di precisione. I compiti più facili per un attaccante, che Jovic non è ancora riuscito a svolgere. Voti alti per le sue stagioni all’Eintracht Francoforte e poi giudizi molto più negativi nell’esperienza al Real Madrid, che lo aveva acquistato per più di sessanta milioni. Solo sufficiente nell’ultimo anno a Firenze. Il Milan lo ha scelto dopo aver depennato dalla lista una serie di obiettivi, Taremi su tutti. Nell’elenco Jovic era rimasto tra i pochi disponibili: è arrivato a Milano il primo settembre scorso, poche ora prima della chiusura del mercato estivo. Che sia il primo a lasciare alla riapertura invernale? Dipenderà dal rendimento. A maggiore ragione quando a giugno 2024 arriverà alla scadenza del contratto. Per Pioli resta un giocatore che «se in forma» può essere utile alla causa, o anche qualcosa in più: «Sa giocare a calcio, potrà regalarci delle soddisfazioni», aveva sperato a inizio stagione. La carriera è stata finora altalenante: l’attaccante promessa della Bundesliga non si è realizzato in Liga. Sperava di rilanciarsi con la Fiorentina: sei gol in campionato, finora gli unici in Serie A.
nuova sfida
—
Il Milan gli ha offerto San Siro per tornare protagonista: qui ha giocato da titolare contro l’Udinese, ultima partita casalinga, seconda sconfitta interna consecutiva. Ha giocato 90 minuti solo in casa del Genoa, con la sostituzione nel recupero: qui i due tiri considerati. In questi giorni si è allenato a Milanello (la Serbia lo ha escluso dalle convocazioni, ultima chiamata a settembre). Due giorni fa invece era a Torino, spettatore delle Atp Finals, in campo Djokovic e Alcaraz: Jovic aveva fatto visita al connazionale anche nel box del vincitore del torneo. Sono amici da tempo, Luka gli invidia le doti da campione. E se inizierà a segnare con il Milan farà felice anche Nole, tifoso rossonero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA