Milan, i cinesi si rivelano: disclosure sugli investitori la prossima settimana

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Milan, i cinesi si rivelano: disclosure sugli investitori la prossima settimana
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Lunedì 5 dicembre attesa la risposta definitiva sulle autorizzazioni per il closing. Rinvio se non arrivano, ma comunque vada sapremo i nomi dei compratori del Diavolo

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Lunedì 5 dicembre attesa la risposta definitiva sulle autorizzazioni per il closing. Rinvio se non arrivano, ma comunque vada sapremo i nomi dei compratori del Diavolo

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ROMA – Lunedì 5 dicembre. Giorno da segnare in rosso sul calendario di questa infinita storia della cessione del Milan ai cinesi. Sarà il termine ultimo per l’arrivo delle autorizzazioni dalla Cina, ma soprattutto, comunque vada, anche in caso di un ritardo delle stesse e di un rinvio della firma definitiva, sarà il giorno (al massimo martedì) in cui la Sino Europe si svelerà in tutti i suoi investitori. E lo farà pubblicamente, con un comunicato, lo riferiscono fonti vicine al fondo che sta trattando, ormai da mesi, l’acquisto del Diavolo da Fininvest e da Silvio Berlusconi.

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DISCLOSURE TOTALE – Finalmente, dunque, dopo mesi di grande segretezza e di trattative nascoste, scopriremo i nomi degli acquirenti del club di Via Aldo Rossi, che, stando alle indiscrezioni, potrebbero presentare delle novità rispetto a quelli circolati sui media nelle ultime settimane. La certezza è che saranno 4 o 5 al massimo e che comunque, si viene a conoscenza, garantiranno la solidità economica del club. Già, perché a cavallo tra il 5 e il 6 dicembre, inizio settimana prossima insomma, Fininvest avrà anche una seconda garanzia: la disclosure sui soldi oltre che sui nomi degli investitori. Soldi che saranno vincolati in un conto intestato alla società di via Paleocapa ad Hong Kong. Le stesse fonti fanno trapelare che i soldi sono stati raccolti tutti e che la cifra che verrebbe messa a disposizione di Fininvest sfiorerebbe i 600 milioni (420 per la firma del closing, 100 come anticipo sul piano industriale da 350 milioni garantito a Berlusconi e la rimanente parte da sfruttare per il mercato).

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E IL CLOSING – E veniamo alla parola più pronunciata dai milanisti, il closing. Tutto ruota attorno al 5 dicembre. Già, perché il 3 (sabato), scadono i 120 giorni dalla firma del preliminare dello scorso 5 agosto, tempo massimo per l’ottenimento delle autorizzazioni dalla Cina per spostare i capitali da versare a Fininvest in Europa. Essendo sabato, si va al primo giorno lavorativo successivo e dunque a lunedì: indiscrezioni parlano di un ultimo documento mancante per far sì che il closing possa avvenire come stabilito il 13 dicembre, giorno della seconda convocazione dell’Assemblea dei soci del Milan; quello che deve rilasciare il SAFE (State Administration of Foreign Exchange), l’organismo centrale cinese. La stretta sui capitali in uscita dalla muraglia delle ultime settimane ha ritardato tutta l’operazione, ma le stesse fonti interpellate raccontano di come la Sino Europe si sia attivata per muovere le più alte autorità politiche cinesi e sbloccare la situazione. Dovesse accadere, il 13 dicembre prossimo si scriverebbe la storia del Milan made in China.

RINVIO – Dovessero tardare le ultime autorizzazioni, invece, Fininvest e Sino Europe dovranno risedersi al tavolo della trattativa e rinegoziare il da farsi. Con tutta una serie di complicazioni sulla già macchinosissima cessione del Milan. Si dovrebbe stabilire una nuova scadenza (che dipenderebbe dalla seconda caparra versata dai cinesi dopo i 100 milioni di settembre) e soprattutto verrebbe condizionato il mercato di gennaio, che i cinesi lascerebbero comunque a Fininvest in quanto ancora proprietaria del Milan. Quello che appare certo è che le parti hanno solo accenato all’ipotesi rinvio, comincerebbero a parlarne seriamente soltanto a partire dalla prossima settimana. E, al momento, l’ipotesi che Berlusconi decida di tenersi il Diavolo e rinunciare a tutta l’operazione appare decisamente remota.

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