Milan, Fonseca: “Theo-Leao? Mai stato un caso. L’obiettivo rimane lo scudetto”

Il Milan si presenta alla gara casalinga contro il Venezia ancora a secco di vittorie. Torna a San Siro dopo la pausa per le nazionali e Fonseca ha analizzato la prossima sfida e il momento della squadra in conferenza stampa.

Milan, la conferenza di Fonseca

Queste le sue parole: Theo e Leao caso chiuso? Mai aperto per me. Se saranno titolari non lo so, vediamo domani. Io ho visto due giocatori come gli altri, con buona aura, allegria nel lavorare, normale. L’obiettivo di vincere lo Scudetto resta. Non siamo una squadra triste o senza fiducia. Quello che vedo tutti i giorni è una squadra che ci crede, che vuole migliorare, allegra… Per questo sono sempre fiducioso. Non posso stare qui in un’altra maniera quando vedo i giocatori così. Poi, ci sono i risultati. Ma io non posso essere negativo guardando la forma e la fiducia dei miei giocatori. Dopo queste prime tre partite, avere 70mila spettatori è una grande dichiarazione di amore. È anche una grande responsabilità per noi, per continuare a evolverci e rendere i tifosi orgogliosi di noi. È quello che vogliamo fare domani, retribuendo il supporto dei nostri tifosi”.

“Noi allenatori siamo sempre sotto esame”

Fonseca continua: “Noi allenatori siamo sempre sotto esame, dipendiamo dai risultati. Però sono solo focalizzato sul mio lavoro. Se ci concentriamo su ciò che si dice, è difficile lavorare. Tutti noi. Non so se ho la chiave per uscire da questo momento negativo, ma io continuo con la stessa passione e la stessa fiducia, cercando di dare soluzioni ai problemi che la squadra ha. Non penso che cambierò la difesa. Parlando di modulo: se guardiamo le grandi squadre, il modulo è un inizio, poi dopo le dinamiche sono diverse. Il sistema in fase difensiva è diverso da quello della fase offensiva. Le dinamiche sono più importanti del modulo iniziale”. Fonseca ha parlato anche di Sarri e Boban: Sarri per me è il migliore allenatore italiano. Io rispetto sempre le opinioni degli altri, soprattutto se in forma costruttiva come Sarri e Boban. Sono opinioni, ma poi sono io che lavoro con i giocatori e siamo allenatori diversi. Io devo seguire quello che credo io, non quello che credono gli altri”. 


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