Milan, ecco Calhanoglu e Bennacer: Pioli si affida ai fedelissimi per ripartire

Dopo il k.o. col Lilla il tecnico ha parlato alla squadra: rialzarsi senza drammi. Riecco Hakan e l’algerino, che si sono rivelati decisivi: Tonali e Diaz aspettano e crescono

Dopo 242 giorni, ventiquattro risultati utili consecutivi e 23 partite con gol all’attivo, il Milan cade. La penultima volta successe, sempre a San Siro, contro il Genoa: seguì il lock down e un periodo di lavoro utile alla squadra a rialzarsi. Dopo la sconfitta contro il Lilla, già domani il Milan sarà in campo: deve accorciare i tempi di recupero fisico e mentale. Il ritrovo di ieri a Milanello è andato in questa direzione: allenamento leggero per chi aveva giocato, più faticoso per gli altri. Per tutti è stato buono il discorso di Stefano Pioli, che ha ribadito al gruppo i concetti, pochi e semplici, da tenere a mente: il Milan ha dimostrato di aver fatto un passo in avanti, una sconfitta non deve far temere di essere tornati tanto indietro. Ibrahimovic uscito rabbioso due sere fa ieri è di nuovo apparso di buon umore: tra i motivi per sorridere anche il premio Lega come miglior giocatore della A del mese di ottobre. Ibra, 39 anni, è il senatore e il leader del gruppo, ormai seguito da Kjaer: viene subito dopo per anzianità anagrafica (31) ed esperienza sul campo. Ma la prima sconfitta stagionale ha dimostrato che, oltre loro due, sono altrettanti i giocatori a cui Pioli non può più rinunciare. E siccome domani sera non saranno ammessi altri inciampi, l’allenatore ricorre ai suoi fedelissimi.

Regista

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Bennacer è il faro della mediana, una luce che il Milan vuole subito riaccendere. La prova di Tonali, in ombra contro il Lilla, ha fatto emergere ancora di più la necessità di avere in campo l’algerino. Non è una sensazione, lo confermano i numeri: solo Kessie (41) ha recuperato più palloni di Bennacer (39) tra i giocatori rossoneri in campionato. Ma se Franck usa il fisico di mestiere, l’ex Empoli ha come priorità quella di impostare le azioni dei suoi. In questo modo si rivela un tuttofare indispensabile. Durante la sua presenza in campo, 12 volte da quest’anno, coppe comprese, il Milan ha prodotto 21 gol, quasi due a partita. Tonali avrà tutto il tempo per mettersi in mostra, nel frattempo la scena è di Bennacer: la gara di giovedì lo ha rimarcato, e le cifre vengono di nuovo in soccorso. I due centrocampisti hanno quasi lo stesso numero di passaggi andati a buon fine (24 Tonali, 23 Bennacer) e di lanci (2 Tonali, 3 Bennacer), ma il primo è stato titolare e in campo per un’ora, il secondo è subentrato quando di minuti al termine ne mancavano 29’.

Fantasia

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L’altro indispensabile, recuperato dopo l’infortunio alla caviglia, è Calhanoglu: anche lui un fedelissimo di Pioli come in realtà lo era stato per tutti gli altri allenatori che dall’estate del 2017 si sono dati il cambio in panchina. Con 15 occasioni da gol create in campionato Calhanoglu è il milanista più pericoloso: ne ha prodotte almeno nove in più di ogni altro compagno di squadra. Così come ha finalmente liberato il suo tiro dalla distanza, specialità che lo aveva reso famoso in Bundesliga: è il rossonero che con otto tentativi ha tirato di più da fuori area. Calhanoglu tornerà titolare per la gioia di Ibra, poco supportato dall’ultimo tridente di coppa (Krunic-Diaz-Castillejo): Hakan e Zlatan sono amici, si stuzzicano sui social, e fanno valere la sintonia in campo. Pioli ha bisogno di questo: ritrovare la sua orchestra.

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