Milan e Toro, la carica dei 90 Con i giovani si può vincere

De Sciglio, Locatelli e Niang. Lapresse

De Sciglio, Locatelli e Niang. Lapresse

Secondo e quarto posto in classifica, in coabitazione rispettivamente con Roma e Napoli, primo e quarto posto fra le formazioni più giovani dell’ultimo turno (considerando gli undici titolari). Milan e Torino stanno riuscendo a coniugare due elementi che da noi, e solo da noi, erano considerati inconciliabili: linea verde e risultati. Montella e Mihajlovic, ma anche le due società, hanno scelto in questa annata una linea che può essere vincente anche dal punto di vista economico. Il resto la fanno la qualità dei giovani, con alcuni casi “speciali” ed altri frutto di una vera e propria “visione”.
undici e rose — Partiamo dai dati: il Milan che ha battuto il Chievo aveva un’età media di 24 anni e 231 giorni. Il Toro che ha strapazzato il Palermo si fermava a 26 anni e 89 giorni: fra loro due solo Atalanta e Bologna (meno di 26 anni di media, 10 e 11 punti in classifica). All’altro estremo di questa classifica, la Juve (30 a 124 g) e il Chievo (32 a 57 g): entrambe, bisogna dirlo, sono nelle parti altissime o alte della classifica, anche se i veronesi hanno perso il “giovani contro vecchi” di domenica sera al Bentegodi. A livello di età media delle rose, poi, il Milan resta nelle parti alte, con un quinto posto (25 anni, 207 giorni), il Toro no, essendo solo 12° (26 anni, 167 giorni). In testa c’è la Lazio, in fondo c’è il Chievo, i granata hanno parecchi elementi esperti a cui Mihajlovic sta però preferendo i “ragazzini”.

Ljajic, Belotti e Benassi festeggiano col Palermo. LaPresse

Ljajic, Belotti e Benassi festeggiano col Palermo. LaPresse

anni 90 — Contro il Palermo negli undici che hanno fatto la foto all’inizio 7 erano nati negli anni 90: Barreca (95), Baselli (94), Belotti (93), Zappacosta e Benassi (92), Ljaic (91), Iago Falque (90): ok, gli ultimi due non sono proprio di “primo pelo”, però in corso d’opera sono entrati i ’96 Boye e Lukic. Tre di loro, poi, hanno anche segnato i quattro gol ai rosanero. Erano 7 anche nel Milan: da Donnarumma (99) e Locatelli (98), fino a Lapadula (90), passando per Romagnoli (95), Niang (94), Suso (93), De Sciglio (92). E se per il portiere siamo di fronte a un caso di talento speciale, e per il regista di una scelta quasi forzata (vedi infortunio di Montolivo), le altre sono presenze frutto di un progetto.
fattore sinisa — Il punto di contatto fra le due squadre è Sinisa Mihajlovic. In rossonero volle Romagnoli, bloccò l’uscita di Niang e lanciò Donnarumma. In granata ha promosso terzino titolare Barreca, cresciuto nelle giovanili del club da quando aveva 7 anni e reduce dal prestito al Cagliari; ha eletto capitano Benassi; ha contribuito all’esplosione di Belotti; ha fatto esordire in A, oltre a Barreca, anche Boyé e Lukic (96) e Aramu (95). Non sono coincidenze, se è vero che in carriera il tecnico serbo ha già lanciato nel nostro campionato 19 giocatori Under 23. Ma al di là dei meriti dei singoli (ne ha parecchi anche Montella), la tendenza “lanciata” da queste due protagoniste dell’inizio del campionato potrebbe contagiare anche le rivali. Aiuterebbe la Nazionale e l’intero movimento.

Precedente Catania, Marchese si allena con la squadra: si cerca l’accordo Successivo Inter, Suning a Milano il 26 ottobre: prossime 6 gare decisive per De Boer