Milan: e se fosse tutto un bluff?

Milan: e se fosse tutto un bluff?
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A garantire la nuova caparra banche di Hong Kong: con un terzo dei soldi Thohir ha preso l’Inter…twitta

MILANO – Un altro rinvio unito all’assicurazione che la trattativa prosegue, ma senza dettagli intorno agli investitori cinesi coinvolti. L’intesa su altri 100 milioni di caparra che portano l’acconto alla somma enorme di 200 milioni, ma senza riuscire a esportare fuori dalla Cina il totale necessario ad arrivare al “closing”. A questo scenario si aggiunge l’assenza di visibilità dei pochi soggetti conosciuti: Yonghong Li, Han Li e i manager di Haixia. Nessuno di loro era presente alla riunione di venerdì con Fininvest alla quale hanno partecipato gli advisor italiani di Sino Europe. La cessione del Milan è un affare sempre più ingarbugliato. Ormai sicuro lo scivolamento oltre il 13 dicembre, giorno di convocazione dell’assemblea del Milan. Come se una squadra non riuscisse ad arrivare in tempo alla partita più importante della stagione.

CAPARRA SI’, ALTRI SOLDI NO – Non sono pochi gli elementi di difficile comprensione. Il rinvio al 28 febbraio comporterà il versamento di un’altra maxi-caparra, per dare un’idea equivalente al triplo di quanto pagato da Thohir per avere il controllo dell’Inter. Come è possibile che questi soldi arrivino senza problemi, mentre il resto dell’investimento è bloccato in Cina dall’iter burocratico? E di chi sono esattamente questi soldi: Yonghong Li, Haixia, gli altri soci ancora nascosti? Secondo gli acquirenti, si tratterebbe di somme già nella disponibilità delle banche coinvolte, ma fuori dalla Cina (anche questo versamento arriverebbe da Hong Kong). Gli istituti di credito sarebbero disposti a rischiare un altro maxi acconto – a questo punto sembra un acquisto a rate più che di una caparra bis – nella convinzione che le autorizzazioni arriveranno. Un rischio non da poco considerata la cifra.

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