Milan, è Giroud-dipendenza: Pioli ha (anche) un problema centravanti

Il francese fin qui è stato l’unico a lasciare il segno tra le punte centrali in rosa, e se non fa gol lui sono problemi. Molti attendono il ritorno di Ibra, ma Zlatan non può essere la risoluzione del mal d’attacco

Giroud dipendente. I tre schiaffi incassati dall’Inter in Supercoppa e i due pareggi in campionato, uniti alla sconfitta contro il Toro in Coppa Italia, hanno evidenziato un problema non da poco. Se lì davanti il francese non ingrana, per il Milan son dolori. Giroud, reduce dalla finale Mondiale giocata e persa con la Francia, è il faro offensivo rossonero, nove gol e sei assist in 24 partite, ma l’ultima rete risale al 5 novembre contro lo Spezia. Da lì sei gare senza segnare.

Decisivo

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Il francese è tornato stanco mentalmente e fisicamente. Comprensibile. Giroud ha 36 anni e ha giocato un gran Mondiale, quattro gol in sette partite. È diventato anche il miglior marcatore della Francia superando Titì Henry. Un filo di appannamento può starci, soprattutto dopo tre mesi ad alto livello tra Milan e nazionale. Quando non segna lui però, o magari Leao non è in modalità “Ufo”, Pioli ha qualche problema in più. Diversi gol di Giroud, tra l’altro, si sono anche rivelati decisivi: due squilli e altrettanti assist nel 4-0 al Salisburgo, poi le reti contro Inter (3-2), Samp (2-1) e Spezia (2-1), a cui si aggiunge l’assist con la Fiorentina (2-1).

E gli altri?

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Al Milan mancano i “gol di riserva”. Quelli sporchi, magari all’ultimo, con il rincalzo che risolve la partita. Origi ha segnato un solo gol, De Ketelaere è ancora a secco, Ibra non rientrerà prima di metà febbraio (e comunque non ci si può mettere del tutto nelle mani di un 41enne fermo da un anno), Lazetic è un diciottenne con una manciata di minuti da professionista. C’è Diaz, quattro gol e due assist in 22 partite, ma non è una punta o un falso nove. Zoom sui singoli: Origi ha segnato una sola rete in 548 minuti. Bene contro il Monza, poi più nulla. CDK invece, il boom del mercato estivo di Maldini e Massara, ha fornito un solo assist, mentre il serbo è stato impiegato solo 8’ contro la Cremonese. Va citato perché al momento è la terza punta, ma non ha responsabilità. Manca la “riserva” da tanti gol, quindi. Come esempio si può citare Giovanni Simeone, bomber di scorta del Napoli capolista, sette gol in 15 partite in tutte le competizioni, tra cui uno decisivo al Milan. Un ottimo vice Osimhen. Proprio quello che manca a Pioli.

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