Milan e Calhanoglu, sempre storie tese: dalla frase di Pioli al saluto mancato di Theo

Il tecnico rossonero ha appeso in spogliatoio un foglio con le parole di Hakan: “Abbiamo il fuoco dentro”. Prima del fischio d’inizio, incomprensione e buffetto di Hernandez al turco

Un buffetto dietro la testa dopo un “cinque”… mancato. Protagonisti: Theo Hernandez e Calhanoglu, da compagni di squadra a rivali. Questi i fatti. Il fantasista turco dà il cinque a tutti i compagni, ma appena vede il francese tira dritto. Theo, a questo punto, gli dà un piccolo schiaffetto dietro la testa, sul collo, provocando la reazione di Hakan, che gli tira la maglietta e gli dice qualcosa. Una sorta di “beh, che fai?”. Theo allarga le braccia e risponde. La cosa poi finisce lì.

Frase

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Il successo del Milan nel derby ha contribuito a far spopolare il siparietto tra i due. Sui social se ne sta parlando da un po’. Il bersaglio è sempre Calhanoglu. Anche di Pioli. Tutta colpa di un’intervista rilasciata dal turco prima della gara: “Abbiamo il fuoco dentro”. Pioli, come detto nel post partita, ha appeso questa frase nello spogliatoio per caricare i suoi. “A volte uso qualcosa di mio, altre no: l’importante è avere un gruppo che pensa, riflette, si preoccupa, e che poi è pronto a dare il massimo”. Stavolta Pioli ha usato le parole del suo ex giocatore, fondamentale per la qualificazione in Champions nel 2021 e poi volato all’Inter.

Con Ibra

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Quello tra lui e Theo non è stato il primo screzio tra Calhanoglu e il mondo Milan. Ovviamente parliamo di Ibra. Dopo la vittoria dello scudetto, sul pullman scoperto, con il megafono in mano, Zlatan incitò i tifosi a mandare un messaggio al turco, reo di aver lasciato i rossoneri per i rivali a scadenza di contratto. Lo svedese ne ha parlato anche nel suo libro, Adrenalina: “Prima che arrivassi io, Calhanoglu non aveva mai giocato così bene. Con lui scherzavo sempre tra l’altro, durante l’Europeo ci scrivevamo…”. Hakan, di recente, ha ‘risposto’ a Ibra a modo suo. Nel realizzare il quintetto dei sogni in base alla nazionalità di appartenenza, ha scelto Vidal per il Cile, Pogba per la Francia, Lautaro per l’Argentina, Ronaldinho per il Brasile e Isak per la Svezia, ignorando Ibra.

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