Milan, Dalot: "Ibrahimovic papà di tutti, ma chi mi ha impressionato è…"

Diogo Dalot, terzino del Milan dal grande potenziale, sta trovando sempre più spazio nella squadra di Pioli. Chiuso a sinistra da un certo Theo Hernandez e a destra dal rilanciato Calabria (ora infortunato), il fresco 22enne sfrutta le occasioni che gli capitano per ritagliarsi un ruolo da protagonista. Nel corso di un’intervista rilasciata a “O Jogo”, Dalot, impegnato nell’Europeo U21 con il Portogallo, ha raccontato la sua esperienza in Serie A e ha svelato gli obiettivi del club rossonero: “A questo punto bisogna andare avanti partita per partita. L’importante è vincere la prossima e  fare il nostro. Credo che se vinciamo le 10 partite che restano, vinceremo il campionato, ma sappiamo che è difficile. Dobbiamo aspettare che gli altri sbaglino e ci diano quell’opportunità. Tutti sanno che l’obiettivo principale del club è garantire la Champions, ma vorremmo sognare di più, perché abbiamo dimostrato tanto in questa stagione. Molte persone non conoscono  diversi giocatori, ma tra 4 o 5 anni smetteremo di essere giovani e sconosciuti e si potrà iniziare a paragonarci alle squadre che il Milan aveva in altri tempi”.

Dalot su Ibrahimovic: “Zlatan è incredibile, sembra avere 20 anni”

Dalot ha parlato anche del suo compagno di squadra Ibrahimovic: “E’ il padre di tutti. Ci sono poche cose che non possiamo imparare da lui. Tutto quello che fa, il modo in cui affronta le partite, l’allenamento, la preparazione all’allenamento, il post-allenamento ogni giorno: è incredibile, è come se avesse 20 anni. Se a 39 anni, con quello che hai vinto, con tutto quello che hai fatto, mantieni questa fame e convinzione di giocare, io, che sto iniziando la mia carriera, che voglio giocare al suo livello, vincere quello che ha vinto lui, giocare le partite che ha giocato, non dovrei pensare allo stesso modo? Fuori dal campo è esattamente la stessa persona che è dentro. È una persona normale, ama giocare, stare con i suoi compagni, parlare. E poi c’è il lato Zlatan. Detto così è perfetto, perché tutti capiranno. Quel lato che solo lui ha. È difficile per qualcuno essere come lui”.

“Bennacer può diventare uno dei migliori al mondo”

Ecco la vera rivelazione del Milan per Dalot: Quello che più mi ha impressionato è Bennacer. Lo conoscevo già, ma sono rimasto colpito dopo essermi allenato e aver giocato con lui. È fantastico per il suo corpo, perché tutti conosciamo il pregiudizio che esiste oggi con i giocatori della sua statura (1,75 m), ma ha un’incredibile capacità di usare il suo corpo con intensità, aggressività e qualità. E ha un sinistro fantastico. Spero che un giorno diventi uno dei migliori giocatori del mondo, ha tutto per farlo”.

L’amicizia con Leao: “Lo conosco da tanto, spero che la sua testa…”

Dalot racconta così la grande amicizia con Leao: “Lo conosco dall’età di 14/15 anni e senza dubbio mi ha facilitato l’adattamento. Stare con lui ogni giorno ha aiutato nell’integrazione ed è stato bello condividere lo spogliatoio ancora una volta. La sua abilità calcistica è evidente, non ci sono dubbi. Il resto dipende da lui, dalla volontà in certi momenti, dal lavoro che mette in campo durante la stagione. Ha fatto una stagione fantastica, ha tutte le carte in regola per essere un grande giocatore, uno dei riferimenti del nostro Paese. Spero sinceramente che la sua testa rimarrà sempre concentrata sull’essere il miglior giocatore possibile, sull’essere la migliore versione di Rafael Leão. Deve ancora arrivarci, ma credo che ne sia consapevole e voglia lavorare per questo”.

Dalot e il futuro: “Per ora penso solo ad aiutare il Milan”

“Non è il momento di decidere, non ha senso nemmeno pensare a come andranno a finire le cose. Voglio mantenere la stessa linea di pensiero che ho avuto finora, che è concentrarmi sul Milan, per poter giocare e per poter aiutare la squadra fino alla fine della stagione. Poi vedremo, a seconda di ciò che è meglio per tutte le parti. Devo stare tranquillo e cercare ogni giorno di aiutare questo grande club che mi ha dato quello che cercavo in questa stagione: avere abbastanza minuti. Fino alla fine della fase a gironi di Europa League, ho sempre giocato una partita a settimana. A gennaio ho giocato cinque o sei partite di fila, cosa che non accadeva da molto tempo. Ma, più importante di questo, da quando sono arrivato non c’è stata una partita in cui non fossi disponibile. Fisicamente ero pronto, questo per me vale molto, soprattutto rispetto all’anno scorso, quando purtroppo ho avuto due infortuni”.

Ibrahimovic scoppia in lacrime in conferenza stampa

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