Milan, così il coraggio di Fonseca ha messo in Gabbia l’Inter

La prima vittoria del Milan nel derby dopo sei sconfitte consecutive con l’Inter porta in calce i nomi di Christian Pulisic e Matteo Gabbia, sormontati a caratteri cubitali dalla firma di Paulo Fonseca. Messo all’angolo dalla falsa partenza in campionato e dal ko con il Liverpool, con il totosuccessore che già impazzava, l’allenatore ha spazzato via critici e gufi. Ha vinto andando all’attacco dei campioni d’Italia. Ha schierato il doppio centravanti Abraham (superlativo) e Morata (encomiabile), optando per il 4-2-4 con due ali, Fofana frangiflutti e Rijnders sdoppiato nel ruolo di regista e di partner dell’ex Monaco. Muovendo Emerson, Pulisic e lo stesso Fofana lungo la fascia destra; Theo, Leao e Reijnders sulla sinistra, Fonseca ha imbrigliato il centrocampo di Inzaghi. Così, pronti, via e il tecnico ha chiesto ai suoi di aggredire subito i nerazzurri. I suoi l’hanno forsennatamente seguito, resistendo al ritorno degli avversari dopo la fulminante serpentina di Pulisic.

Il Milan ha incassato il pareggio di Dimarco e non si è scomposto. Tant’è vero che, nella ripresa, almeno tre sono state le grandi parate di Sommer e la quarta palla gol è stata sprecata da Leao. A premiare il capolavoro tattico di Fonseca è stato lo splendido Gabbia, il rossonero doc cresciuto a Milanello che debuttò in prima squadra quando aveva soltanto 17 anni e, oggi che ne ha 24, si è guadagnato sul campo i galloni di titolare, segnando la rete della vittoria che gli verrà ricordata per tutta la carriera. Perché battere l’Inter in casa sua, dopo sei derby persi di fila, è un’emozione che per un milanista non ha prezzo. Lo si evince dalla straordinaria esultanza della squadra e della sua tifoseria, quasi incredula di fronte a ciò che è accaduto sotto i propri occhi, date le premesse.

In questa prima fase del campionato, così atipica e così intrigante, con il Toro capolista solitario e il gruppone degli inseguitori non ancora sgranato, il prepotente ritorno alla ribalta del Milan fa da contraltare alla caduta dell’Inter che, pure, si era appena lasciata alle spalle la brillante prova di Manchester in casa del City, capolista della Premier. Inzaghi le ha provate tutte, cambiando anche totalmente il centrocampo, ma non c’è stato verso.I rossoneri hanno vinto con pieno merito. Erano caduti malamente contro il Liverpool e i venti della crisi soffiavano sempre più forti, ma Fonseca ha letteralmente messo in Gabbia detrattori e prefiche, dando loro una lezione di calcio. Applausi scroscianti.

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