Milan coi cerotti: da Rebic a Leo, attacco al minimo. Ma rientra Giroud

Tra chi deve rientrare e chi si è già fermato, Pioli ha perso 21 giocatori. Il francese pronto a tornare

Cè chi ha già salutato la stagione, come Kjaer, chi conta le ore che lo separano da un rientro atteso da interminabili settimane, vedi Giroud, e chi è tornato ma non sembra più lui. Chiedete a Diaz: dallo stop per Covid di ottobre in avanti, il povero Brahim ha perso lo smalto che gli aveva permesso di accendere le giocate del Milan nei primi mesi di campionato. Il guaio però è che la luce si è spenta anche altrove: una lampadina per ogni problema fisico, in casa rossonera c’è l’imbarazzo della scelta. Tra infortuni attuali e passati, sono ben 21 su 29 i giocatori del Milan a essersi fermati almeno una volta in stagione. Si fa prima a contare i “superstiti”: Tatarusanu, Mirante, Gabbia, Kalulu, Tonali, Saelemaekers, Maldini e Conti, mai impiegato dall’allenatore. Domani Milanello riaprirà i cancelli dopo i due giorni di riposo concessi da Pioli, e i lavori riprenderanno senza i soliti noti, ovvero Calabria, Kjaer, Rebic, Pellegri e Plizzari. Cinque indisponibili dai quali potrà finalmente sfilarsi Giroud, con Leao pronto a seguirlo. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il male: se Rafa ne sentirà ancora alla coscia destra, le probabilità di esserci domenica nella sfida contro il Napoli tra incerottati di alta classifica scenderanno al minimo. Del resto il discorso è chiaro: guai a rischiare di complicare le cose e lasciare Ibra senza aiuto per altre partite, l’attacco di Pioli è già abbastanza spuntato così.

GOL E CEROTTI

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Ad aprire l’annata sciagurata era stato proprio Zlatan, frenato tra agosto e settembre dal recupero post operatorio al ginocchio e poi da una infiammazione al tendine. Ibra ha aspettato, si è rimesso in sesto e ha guidato il Milan al passo di gol: 7 in 10 presenze, più di tutti in squadra. Nel frattempo ha visto ruotare praticamente tutti i compagni intorno a sé, e le scelte di Pioli c’entrano poco: a fare turnover sono stati spesso gli acciacchi, che hanno tolto di mezzo prima Rebic e Giroud, poi Pellegri e Leao. Il portoghese e l’ex Genoa (come pure Plizzari) ieri erano a Milanello: palestra e fisioterapia come da programma, anche se Leao spera di andare almeno in panchina domenica. Per rivedere Pellegri bisognerà aspettare fino a gennaio, come per Rebic, che domenica si è dedicato a un po’ di corsa leggera sul campo. Giroud invece si è goduto il tempo libero, perché da domani tornerà ad allenarsi in gruppo: Ibra non sarà più solo e Pioli domenica avrà a disposizione una alternativa allo svedese. Di questi tempi è già un successo.

DIFESA A PEZZI

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In attesa delle mosse di Maldini e Massara a gennaio per il vice Kjaer, Pioli fa comunque gli scongiuri in difesa. Perché da quelle parti finora si è giocato a singhiozzo. Da Calabria (7 partite saltate per stiramento al polpaccio) a Hernandez (2 gare out per Covid) passando per Tomori (2 partite senza l’inglese, 7 gol incassati) e Romagnoli fino a Maignan, tutta la linea difensiva titolare del Milan è passata dall’infermeria. Chi avrebbe dovuto proporsi come primo cambio, come Florenzi a destra, ha appena iniziato a carburare: il ritardo, ovviamente, è dovuto a un infortunio (ginocchio nel caso dell’ex Roma). Qualcuno ha bruciato le tappe del recupero – Maignan, operato al polso sinistro, era atteso a gennaio e si è ripreso la porta “solo” dopo 6 gare di assenza – ma i miracoli sono l’eccezione che conferma la regola. Per questo nel caso di Calabria si procederà con la massima cautela: nel mirino c’è la trasferta di Empoli del 22, l’ultima prima della sosta natalizia, ma se i tempi non saranno maturi il ritorno del vice capitano potrebbe slittare all’anno nuovo. Quando a governare le rotazioni sarà solo Pioli, sperano al Milan.

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