Milan, che tonfo col Psv: in Olanda finisce 3-0. Così è allarme rosso per Salerno

Rossoneri inesistenti, le prove di Pioli falliscono. Tanti errori individuali e di reparto (e anche tanti assenti), ma a preoccupare è soprattutto l’atteggiamento

Suona l’allarme, ed è una sirena assordante che squarcia sicurezze e mette in dubbio prospettive. Il Milan non cade, ma sprofonda senza freni a Eindhoven (3-0) nell’ultima uscita prima della ripresa del campionato e adesso a Milanello – dopo gli altri k.o. con Arsenal e Liverpool – è lecito preoccuparsi, anche perché alla partita di Salerno mancano soltanto tre allenamenti. Tre come i gol del Psv in una partita senza storia, che il Milan non ha mai iniziato a giocare. Squadra irriconoscibile, un Milan-zombie. Senz’anima, perché l’atteggiamento è qualcosa che non c’entra con assenti (tanti) e presenti: può esserci più o meno qualità a seconda degli interpreti, ma quello dovrebbero averlo tutti a prescindere. Esauriente l’immagine di Maldini in tribuna, pizzicato dalle telecamere a scuotere lungamente la testa. Ed era passato solo un quarto d’ora. Se questa era – come in effetti era – la partita buona per dare indicazioni utili a Pioli sul Milan di Salerno, è meglio resettare tutto nei pochi giorni di lavoro che restano.

Le prove

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Va detto che il tecnico si è presentato a Eindhoven senza otto giocatori: i lungodegenti Ibra, Florenzi e Maignan, i sub iudice Origi, Krunic e Messias, e gli ultimi rientrati dalle vacanze mondiali Giroud ed Hernandez. Così Pioli è stato costretto a sperimentare. Quali esperimenti? Per esempio Mirante in porta. Per esempio Dest terzino sinistro. Per esempio De Ketelaere favorito su Diaz sulla trequarti e Rebic al centro dell’attacco, anche se in questi ultimi due casi non si tratta ovviamente di novità. Lo è stata invece l’impiego di Adli largo a sinistra, ma si è trattato di una forzatura dettata da Rebic centravanti e da Leao – rientrato soltanto il 26 dalle vacanze – inizialmente in panchina. Il resto è stato normalità: Bennacer e Tonali a centrocampo, e soprattutto il rientro di Calabria dopo tre mesi interminabili, cosa che ha permesso la ricomposizione della coppia centrale Kalulu-Tomori.

Troppo facile

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Ciò che invece è risultato decisamente fuori dalla norma è stato l’approccio. Atteggiamento inconcepibile e inammissibile, a una manciata di giorni dal campionato, se è vero che Kalulu ha regalato palla da ultimo uomo – sbagliando il controllo – dopo 27 secondi (Vertessen ha graziato il Diavolo), Bennacer per mezzora non è riuscito ad azzeccare un passaggio, Calabria veniva preso in mezzo da Til ed El Ghazi, Dest era sovrastato da Madueke, mentre Saelemaekers (il meno peggio), De Ketelaere e Adli non riuscivano a tenere e proteggere un solo pallone, e Rebic vagava senza assistenza. Ah, ce n’è anche per Mirante, che De Ketelaere ha salvato dalla figuraccia salvando sulla linea un’inspiegabile respinta di pugno indirizzata verso la propria porta. Figuraccia evitata, okay, ma non un buon viatico per chi cerca di scalare gerarchie. Mettete insieme tutte queste cose e, per la prima mezzora, il responso è stato tristemente uno: il Psv ha giocato, il Milan ha osservato. Zero gamba, zero cattiveria, zero concentrazione, zero pressione, zero idee. Un deserto totale a cui era persino difficile credere. I gol olandesi sono quindi stati una logica conseguenza. Tutto troppo facile, ovviamente. Il primo: Max ha crossato in totale solitudine dal fianco destro rossonero e Til è saltato di testa in altrettanta solitudine, tra Tonali e Dest fermi a osservare. Il secondo, ovvero il gran sinistro di Madueke, è stato propiziato, nell’ordine, da: un pasticcio di Bennacer, un anticipo secco su Adli e una lettura errata di Dest. Il Milan ha iniziato a uscire dal letargo dopo la mezzora. Poca roba, ma comunque un segnale. Maggiore pressione, più intensità e un paio di conclusioni di Rebic (la prima a un soffio dal palo). Segnale esauritosi al momento di prendere il thè.

Immagine disastrosa

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Nella ripresa subito dentro Lazetic al posto di Rebic al centro dell’attacco (il serbo ha sulla coscienza un’occasione limpida al quarto d’ora), poi a metà tempo Pioli ha cambiato tutta la squadra: dentro in dieci, fra cui Leao e Diaz. Il tutto dopo il terzo gol olandese, che il sontuoso Madueke ha spedito al Diavolo in fotocopia: percussione dalla fascia destra al centro, Dest nuovamente lasciato sul posto, inutile il raddoppio di Tonali, e sinistro vincente. Bravissimo il 10 inglese, comunque. Negli ultimi dieci minuti, a gara abbondantemente archiviata, sono arrivate un paio di sgasate di Leao e un destro al volo di Vranckx buone solo per la cronaca, ma inutili per ammorbidire la disastrosa immagine che il Milan ha dato di sé. Dopo i due k.o. a Dubai con Arsenal e Liverpool, arriva quello di Eindhoven. Ora però le amichevoli sono finite.

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