Milan, attacco al massimo: Giroud trascina, ora tocca a Ibrahimovic

Il francese ha un ottimo rendimento in casa, ma contro lo Spezia tornerà Zlatan: quanta scelta per Pioli in zona gol

Se la miglior difesa è l’attacco, il Milan è messo piuttosto bene. Mentre Pioli perde pezzi davanti a Maignan ed è costretto ad arrangiarsi aspettando regali dal mercato, dall’altra parte c’è – fortunatamente – solo da scegliere: l’incertezza di fine anno ha lasciato spazio all’abbondanza. Di uomini e di gol. Giroud, Leao e Ibrahimovic: il 2022 rossonero si è aperto nel segno dei bomber ritrovati, un trio che presto potrà tramutarsi in poker, giusto il tempo, per Rebic, di ritrovare la condizione dei tempi d’oro.

Alternanza

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Intanto possono bastare i primi tre. Ibra e Giroud si “dividono” il centro dell’attacco e pure la distribuzione delle reti tra gare interne e trasferte. Zlatan ha rotto il ghiaccio davanti ai propri tifosi, a settembre contro la Lazio, poi si è dedicato ai gol da esportazione: 7 degli 8 centri segnati in questa stagione sono sbocciati lontano da San Siro, e quasi sempre si sono tradotti in punti (l’eccezione è la doppietta nel ko di Firenze). Giroud ha piazzato le sue bandierine in ogni angolo delle due aree del Meazza, deliziando i tifosi con un dosaggio perfettamente equilibrato tra sinistro su azione (Cagliari e Torino), su rigore (Cagliari e Roma) e colpo di testa (Verona e Genoa). L’obiettivo del 9 rossonero resta quello di sbloccarsi lontano da casa, anche se il calendario gli sorriderà ancora per un mesetto: tra campionato e Coppa Italia, da qui a metà febbraio il Milan giocherà sempre a San Siro. Il contributo del francese è assicurato, quello di Ibra andrà arricchito a partire da lunedì contro lo Spezia: i liguri sono una delle pochissime squadre italiane non ancora colpite dallo svedese, che potrà rifarsi al prossimo incrocio. Un anno fa lui e i compagni naufragarono al Picco, subendo dall’Inter il sorpasso in testa alla classifica, questa volta è il Milan a inseguire e Pioli si affiderà al totem, rimandando Giroud in panchina. Zlatan, squalificato in Coppa, arriverà alla gara più fresco del solito (ieri si è allenato insieme ai compagni che non sono scesi in campo col Genoa), mentre Olivier rifiaterà dopo i 118 minuti dell’altra sera. L’alternanza premia entrambi, l’abbondanza può premiare il Milan.

Costante mancina

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A sinistra la certezza è Rafael Leao, passato nel giro di una stagione da risorsa dal talento non sempre espresso a intoccabile. Rafa è cresciuto all’ombra di Ibra, che due anni fa gli insegnava l’arte del bomber (“Gli ho detto che in area si va per ammazzare”) e oggi si gode la crescita esponenziale del “fratellino”. Leao è l’uomo che spacca le partite e l’intesa con Theo produce gol e assist per i compagni. Una buona abitudine del Diavolo, che da quella parte apre le difese da un paio di anni: prima di Rafa ci pensava Rebic. Numeri alla mano, il croato resta l’unico grande assente alla festa dell’attacco. Ma i motivi del vuoto di gol si spiegano facilmente: le gare non giocate per infortunio pareggiano quelle in cui Ante è sceso in campo. Ora che si è rimesso a correre, non gli resta che tornare a segnare. Senza farsi travolgere dall’ansia da prestazione: ai gol pensano i tre soci.

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