Mihajlovic, Papa Francesco e “La partita della vita”

Il tecnico si racconta a cuore aperto al Pontefice nel programma televisivo incentrato su vizi e virtù: dalla malattia, la pazienza e il legame con la fede di cui parla nel libro edito da Solferino

“Ho incontrato Papa Wojtyla, ora Francesco. Voglio incorniciare la foto di questo giorno”, così ha detto Mihajlovic dell’incontro con il Santo Padre. Un viaggio alla scoperta di vizi e virtù dell’uomo. Con lo sport tra i protagonisti. Questo percorso avrà come accompagnatore d’eccezione il Pontefice, per la prima volta protagonista di una serie-evento televisiva. Questa sera andrà in onda su Nove “Vizi e virtù – Conversazione con Francesco”, programma suddiviso in 7 episodi nell’arco di tre puntate, le altre due saranno trasmesse il 27 marzo e la domenica di Pasqua, 4 aprile. Il motivo conduttore della serie è il rapporto delicato tra i 7 vizi e le 7 virtù tramite il racconto di storie vere delle persone che hanno vissuto situazioni in bilico. Tra le narrazioni di persone comuni ci sono anche 6 testimonianze di personaggi famosi, dallo spettacolo allo sport: Carlo Verdone, Mara Venier, J-Ax, Silvia Avallone, Elisa Di Francisca e Sinisa Mihajlovic.

L’incontro con il Pontefice

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Al termine delle registrazioni televisive, tutti i protagonisti hanno incontrato il Papa, il tecnico del Bologna ha raccontato l’emozione di quel giorno: “Un’esperienza indimenticabile, un incontro durato quasi 3 ore ma mi sono parsi 5 minuti, il tempo è volato”. Mihajlovic ha descritto il pontefice come “Un uomo saggio, simpatico e sempre con la battuta pronta. Appena mi ha visto mi ha detto che devono farmi santo subito perché ho portato lì anche mia suocera”. Tempo di battute e di riflessioni sulla vita per il tecnico: “Ho tanti vizi, diciamo però che la qualità migliore è che non mollo mai. Cerco sempre di trovare il lato buono nelle situazioni complicate”. E di momenti difficili Sinisa ne ha vissuti tanti, ultimo la malattia raccontata nella sua autobiografia “La partita della vita”, libro edito Solferino e donato al Papa il giorno dell’incontro. “Con la leucemia sono diventato più paziente. Il mio primo obiettivo era restare vivo ma anche uscire da quel periodo come un uomo migliore, sono meno impulsivo e più riflessivo”, ha spiegato Mihajlovic.

Miha e la fede

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Prima di Papa Francesco, Mihajlovic aveva incontrato Giovanni Paolo II ai tempi della Lazio “era molto debilitato, ma emanava una forza enorme” ha scritto sulla sua autobiografia. Il rapporto con Dio per Sinisa è cambiato 15 anni fa: “Sono andato a Medjugorie e ho vissuto una sensazione mai provata: mi sono seduto su una panchina e ho pianto non so perché” ha raccontato, “è come se mi fossi ripulito, mi sono tolto un peso dal cuore e da là non ho più smesso di pregare”.

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