Mihajlovic: “Gli altri puniscono i nostri errori. Facciamolo anche noi”

Il tecnico del Bologna alla viglia del derby col Sassuolo: “Siamo sullo stesso livello. Barrow? Non sono contento e non lo è nemmeno lui”

Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite

21 dicembre – CASTELDEBOLE (Bo)

Dopo tre sconfitte di fila, il Bologna affronta il Sassuolo che viene da sei risultati utili consecutivi: derby emiliano che in fatto di classifica è alla pari, a quota 24 punti. “Un filo rosso che unisce le tre sconfitte di fila – racconta Sinisa Mihajlovic -? Il discorso parte da più lontano: abbiamo perso tre gare contro dirette avversarie, ma quest’anno il livello si è alzato e giocare a cento all’ora non basta più; oltre a dover alzare gli indici di concentrazione e cattiveria. A Torino non abbiamo giocato, contro Fiorentina e Juve l’atteggiamento è stato giusto ma abbiamo fatto errori e siamo stati puniti. Ma noi dobbiamo essere bravi a punire gli avversari quando fanno i nostri stessi errori: se vogliamo qualcosa in più dobbiamo dare qualcosa in più. E il dare di più dipende non dagli avversari ma da noi stessi”.

Barrow e… Brozovic

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Mihajlovic analizza poi la situazione di più nel profondo. “Siamo stanchi? Se guardiamo gli altri campionati siamo cresciuti, oggi siamo più in alto, il “gap” un anno fa era di 15 punti dalle grandi e ora è di sette, in passato si parlava di modello Sassuolo ma oggi siamo alla pari. Ora siamo fuori dal nostro obiettivo ma vogliamo tornarci subito. Questa è una squadra che ha ambizione come me, siamo tutti convinti che si raggiungerà l’obiettivo ma dobbiamo alzare i livelli. Turnover? Abbiamo due problemi, ma cambiamo dove abbiamo cambi giusti, davanti cambieremo qualcosa sì. Van Hooijdonk? L’ho impiegato poco ed è forse meglio se va a giocare per vedere come risponde. Barrow? Non sono contento io e non lo è lui: deve essere più cattivo ma è un ragazzo d’oro, sensibile.. Va a sprazzi, gli manca continuità. Bilancio di fine anno? Giocatore che mi ha impressionato Brozovic, poi se andiamo sul nazionalismo dico Vlahovic. Poi come squadra scelgo il Napoli, sarebbe banale dire Inter anche se è forte… Intanto fatemi fare gli auguri di Buon Natale, a tutti, ai tifosi, a chi ne ha bisogno soprattutto…”.

Gary il califfo

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Era sul punto di partire, l’estate scorsa. Ora è diventato intoccabile. Gary Medel è il “califfo” della difesa, lui non deve mai saltare un appuntamento, una gara: scadenza di contratto alle porte (giugno 2022), problema risolvibile con un rinnovo? “Ora devo dare tutto per il Bologna poi il club parlerà con il mio procuratore – dice il capitano del Cile -. Quanto sono stato vicino ad andarmene? Beh abbastanza vicino, perché ho detto che se non giocavo era meglio che andassi altrove. Io sono uno che se gioca sta bene e sennò no: poi io e Mihajlovic abbiamo parlato, ho fatto un grande allenamento e nella partita successiva mi ha messo titolare”. E Sinisa interviene: “E quante volte abbiamo fatto a cazzotti?”. Risata fra i due che furono protagonisti a Lecce (dicembre 2019) di un alterco in campo… “Ma lì – dice Sinisa – era per dividere i giocatori, poi io non stavo in piedi… Ora di forze ne ho…”.

Europa? Il sogno c’è

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Poi Medel riprende: “Questo gruppo è fantastico, sta crescendo molto e so che crescerà molto ancora: il sogno nel cassetto è quello di poter andare in Europa e secondo me possiamo anche arrivarci. L’importante ora è rimettersi nella classifica di sinistra, poi vedremo di giornata in giornata ma io ci credo. Se fare il difensore mi allungherà la carriera? Può darsi può darsi…”.

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