Mihajlovic furioso arriva alle parolacce: il retroscena

Ha provato a prenderla con un certo distacco, seduto, gambe incrociate, si toglieva la coppola e la rimetteva, nient’altro. Non era questo il finale che Sinisa Mihajlovic aveva sognato. «Abbiamo fatto una figura di..», dice il tecnico del Bologna. Parla con grinta, la solita. Ma non è carica, no: «Non sono carico, sono molto incazzato. Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Non volevo dire parolacce. Abbiamo fatto errori da dilettanti». E’ arrabbiato, e più passano i minuti e più Mihajlovic sente la rabbia montare. Non voleva chiudere la sua stagione in rossoblù con una sconfitta così. Aveva provato a caricare i suoi, ma non è servito a nulla: «Né la spinta da fuori né quella da dentro». I giocatori erano già in vacanza. Inutile la voglia di Mihajlovic, ed è questa la cosa che gli dispiace di più. «Ci sono partite in cui i giovani fanno bene e altre che sembrano non aver mai giocato a calcio. Sicuramente rispetto a quando sono arrivati sono migliorati. Ma devono avere più ambizione, passione, più amor proprio, qualsiasi cosa per andare oltre l’ostacolo. Spesso ci accontentiamo, siamo mosci. Non va bene. Sono giovani, ma un anno o due e poi diventi vecchio. Non puoi ripetere sempre gli stessi sbagli».

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La provocazione di Mihajlovic

Mihajlovic provoca, dice che se guarda la partita contro la Juventus «abbiamo fatto un miracolo a salvarci». Una delusione che oggi non discuterà con Saputo. «Sono a Roma», dice Sinisa. Ma il tempo per analizzare tutto, per discutere del futuro ci sarà? Sinisa sbuffa, sempre le stesse domande, le stesse richieste. D’altra parte le risposte sono le stesse: «Nel calcio e nella vita non si sa mai, magari mi mandano via, magari me ne vado via io perché mi sono stufato».

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