Mihajlovic, da Kennedy a Dante che spettacolo le sue conferenze

Sinisa non era mai banale nemmeno nel dialogo con i giornalisti: tanti i momenti divertenti, le polemiche e le citazioni dotte

Andrea Ramazzotti

16 dicembre – Milano

In conferenza stampa Sinisa Mihajlovic andava all’attacco frontale quando c’era bisogno, ma sapeva anche usare il fioretto. Motivava i suoi giocatori incendiandone l’orgoglio con frasi studiate o “pizzicava” gli avversari. In campo era un fuoriclasse nel calciare i calci piazzati, uno dei più grandi di tutti i tempi, ma anche di fronte a microfoni e telecamere si sapeva far valere. Tante le frasi a effetto per catturare l’attenzione della platea e per lanciare con più forza i messaggi che aveva in mente. Studiava anche prima di presentarsi di fronte ai giornalisti. Come solo i grandi allenatori fanno.

MOU BERSAGLIO

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Nel dicembre 2008 Mihajlovic aveva da poco iniziato la sua carriera da allenatore, grazie all’assist dell’amico Mancini che lo aveva consigliato al Bologna. Gli era stato chiesto delle difficoltà avute nel gestire Adriano e aveva risposto sottolineando che lui e Mancini erano stati etichettati come incapaci perché non sapevano farlo rendere al massimo. Lo Special One aveva sentito il bisogno di rispondergli ed era stato caustico: “Se Inter ha dato la possibilità di allenarla a uno che aveva sputato in faccia a un avversario (riferimento a Mihajlovic, ndr), perché non concedere un’altra possibilità di giocare ad Adriano? L’allenatore in seconda dell’Inter è Baresi, ma Mihajlovic parla di Inter più di lui. Sembra che sia ancora qui anche se in realtà non è cosi”. Sinisa naturalmente non abbassò la testa: “Con Mourinho non posso parlare di calcio perché non ha mai giocato e non può capire. Io ho fatto tante cazzate, ho sempre pagato, non è giustificabile ma possono capire solo quelli che hanno fatto questo mestiere da giocatori e lui non l’ha fatto”.

KENNEDY E LA SAMP

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Al ritorno alla Samp, stavolta come allenatore, usò le parole di John Fitzgerald Kennedy per motivare la squadra e l’ambiente. Era il 21 novembre 2013: “Domani è il 50° anniversario della morte di Kennedy. Sapete che sono un appassionato di storia e credo che le sue grandi idee siano ancora attuali. Ai giocatori della Sampdoria citerò tre frasi: non chiedete cosa possa fare il vostro Paese per voi, ma quello che potete fare voi per il vostro Paese; i vincenti trovano sempre una strada, i perdenti una scusa; siamo tutti berlinesi. Qui siamo tutti sampdoriani e io sono fiero di tornare. Mi sento come a casa”.

DANTE, L’INFERNO E IL PARADISO

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Riportata la Samp in corsa per la salvezza, Sinisa pretendeva dai suoi un ulteriore sforzo e citò Dante: “Oggi mi sono portato in conferenza un libro per farmi aiutare, è la Divina Commedia del Sommo Poeta. Nell’Inferno, Dante parla di Ulisse quando incita i suoi ad andare oltre le Colonne d’Ercole. Vorrei fare lo stesso e spronare i miei ragazzi ad andare avanti, senza accontentarsi. Non so dove siano le nostre Colonne d’Ercole. Una squadra che non si accontenta mai è una squadra con le palle. Se vorranno seguirmi, assicuro che non sarà un folle volo. Quando sono arrivato eravamo all’Inferno, ora siamo in Purgatorio, io vorrei arrivare al Paradiso”.

EINSTEIN E WALT DISNEY

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Il 29 marzo 2014, alla vigilia di Sampdoria-Fiorentina, usò una frase di Albert Einstein per spiegare l’esonero alla Fiorentina: “È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio” e poi per stimolare la squadra in vista del finale di stagione: “L’obiettivo da ora in poi? Vogliamo provare a vincerle tutte. Come diceva Walt Disney: ‘Se lo sogni, lo puoi fare’…”.

ORAZIO E ANCORA KENNEDY

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A fine agosto 2014, alla vigilia del match con il Palermo, spronò la squadra citando Orazio: “Ai miei uomini dico: Carpe diem. Anche noi dobbiamo saper cogliere l’attimo”. Qualche secondo dopo ancora… Kennedy, nominato per esorcizzare le sconfitte: “Diceva che c’è un sentiero che non dobbiamo mai percorrere ed è quello di chi ha paura e della sottomissione: vorremo sempre vincere, ma non è possibile. Allora ci rialziamo”.

CHE GUEVARA E CHURCHILL

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Il 27 settembre 2014 a Genova era vigilia di derby. Sinisa viveva l’avvicinamento caricando l’ambiente citando anche in questo caso i grandi del passato: “Come diceva Che Guevara bisogna pagare qualunque prezzo per mantenere alta la nostra bandiera. Io sono sicuro che al di là del risultato noi la manterremo alta. Churchill diceva che i problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta ma non sono meno ardui. Prima vinciamo, poi ne parliamo…”.

GIULIO CESARE

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Per un altro derby, quello di ritorno, la frase scelta fu quella di Giulio Cesare: “Non dobbiamo avere paura che della paura”. E poi a ruota: “La luce della Lanterna può illuminare il cammino di una squadra sola. Alla mia chiedo voglia, passione, spirito di sacrificio, rispetto per la maglia, gambe e… palle”.

ROCKFELLER

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Il 15 marzo 2015, alla vigilia della trasferta all’Olimpico contro i giallorossi, la citazione è stata per Rockefeller: “Ci sono persone che sognano il successo e altre che restano sveglie per ottenerlo. E io voglio che la Samp sia sveglia dal primo all’ultimo minuto”.

BALO E LA SUA TESTA

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Nel marzo 2016, quando sedeva sulla panchina del Milan, provava ad aiutare Balotelli: “Avrebbe la condizione fisica per giocare, ma ha un problema di testa. Se gli chiedo di svolgere un determinato compito, lo fa una volta e poi le altre se lo dimentica. Non so se potrà fare un salto di qualità, dipende da lui: noi lo aiutiamo, ma Mario deve aiutarsi da solo”.

FATE I RAGIONIERI

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Il giorno della presentazione come tecnico del Torino, il 13 giugno 2016, fu chiaro in vista del derby con la Juventus: “Chi non se la sente di giocarlo, vada a fare il ragioniere. Il Torino è sempre stato diverso da qualsiasi altra squadra che ho affrontato: qui si respirano pagine di storia, belle, drammatiche e intense. Anima, cuore, orgoglio, lacrime e sudore come piace a me. Il Toro è abituato a stare nell’arena, a combattere e lottare, lo faremo in ogni partita e senza paura”.

RAZZISTI VI ASPETTO

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Siamo a maggio 2017, il Toro perse il derby contro la Juventus e per Mihajlovic arrivarono offese pesanti dalla curva bianconera. Sinisa non abbassò la testa: “Parliamo tanto di razzismo in Italia, ma non più solo bianco o nero. Anche zingaro, o serbo, di m… Si parla di razzismo solo con bianchi e neri, se si tocca un popolo intero va tutto bene. Ma questa è l’Italia. Comunque, chi mi ha chiamato zingaro lo aspetto, me lo venga a dire in faccia. Sanno dove vivo, vediamo se hanno le palle”.

PADRONI E POPOLO

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Ancora al Toro, ancora un derby con la Juventus. Citò di nuovo Walt Disney (“Se lo sogni, lo puoi fare”) poi però aggiunse: “Questo è lo scontro tra la passione e la ragione, tra i colori e il bianconero, tra il popolo e i padroni. È un derby unico nel suo genere”.

AUTOSTRADA E SENTIERO

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Nel maggio 2021 Mihajlovic esaltò Vignato, autore di tre assist contro la Fiorentina: “Vede un’autostrada dove gli altri vedono un piccolo sentiero. È uno di quei giocatori per i quali vale la pena di pagare il biglietto”.

LUI E BOSKOV

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Nell’ottobre 2021 per rincuorare i suoi che non avevano la mira giusta, ricordò il maestro Boskov: “Sai cosa diceva Boskov? Chi tira, mai sbaglia. Nel calcio bisogna tirare…”.

DUSAN, I SERBI E GLI ATTRIBUTI

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Un anno fa, prima del match con la Fiorentina, aveva parlato del pericolo numero uno, Dusan Vlahovic: “Non mi piace parlare degli avversari ma siccome è serbo lo faccio. Dusan mi piace molto, ha gli attributi, non a caso viene dalla Serbia: lì certe cose (gli attributi, ndr) te le danno in omaggio. Ha fame, rabbia, non si accontenta. Sono contento per la mia nazionale. Paura di lui? No, è una partita di calcio e non si può avere paura. La paura comunque non è un sentimento negativo e ti fa tenere i piedi per terra”.

DA ZERO TITULI A ZERO ALIBI

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Nel gennaio scorso dopo la sconfitta contro il Cagliari cita Mourinho: “Un mio amico allenatore anni fa diceva ‘Zero tituli’. Io ora alla squadra dico ‘Zero alibi’…”.

COME MANDELA

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Nel marzo scorso, pochi giorni prima che la malattia tornasse a bussare alla sua porta, cercava di stimolare la squadra prima della gara contro la Viola: “Sarò contento se dimostriamo in queste ultime 11 gare di lottare e di avere l’atteggiamento giusto. Rispetto alle ultime gare le difficoltà aumenteranno, ma come diceva Mandela ‘Siamo padroni del nostro destino e capitani della nostra anima’…”.

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