Mihajlovic cita Chaplin: «Toro, chi guarda in basso non vedrà mai l'arcobaleno»

Mihajlovic cita Chaplin: «Toro, chi guarda in basso non vedrà mai l'arcobaleno»
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Il tecnico del Torino prima del match con il Napoli: «Maksimovic? Lì gioca poco. Volevo parlargli da uomo, ma non è stato possibile»twitta

TORINOTorino chiamato a riscattare i ko contro Samp e Juve nella difficile trasferta di Napoli: «Veniamo da due sconfitte che potevano essere due pareggi oppure anche due vittorie – ribadisce Sinica Mihajlovic – Sapevamo che il calendario ci riservava una serie di partite toste. Affrontiamo la squadra più in forma del campionato e servirà il miglior Toro per puntare a vincere a Napoli. Il Napoli ti costringe a giocare di conseguenza, soprattutto in casa hanno sempre il pallone tra i piedi. Hamsik è un tuttocampista, Callejon attacca gli spazi, Martens e Insigne sono tecnicamente forti e pure Gabbiadini è molto bravo. Dovremo stare molto attenti. Bravo oltretutto Sarri a trovare nuove strade pur senza Higuain e Milik. Il loro attacco è di tutto rispetto, però noi cambieremo poco. Sappiamo quello che fanno, ma sappiamo anche i loro punti deboli, dove vanno attaccati. Loro faranno il gioco e noi dovremo ripartire. Stavolta magari ci sarà anche qualche sorpresa. Dovremo essere incudine, e martello quando potremo farlo. Faremo la nostra gara provando, come sempre, a conquistare i tre punti».

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Mihajlovic risponde quindi a Cairo che ha sollevato l’opportunità di vedere un Toro che, qualche volta, sappia anche gestire il pareggio: «Contro la Juve rifarei le stesse scelte, prima e dopo la gara. Le mie scelte sono rivolte sempre a vincere. Questa è la mia mentalità ed è la mentalità che deve avere il Toro. Almeno finché sono io l’allenatore granata. Un Toro ambizioso è da apprezzare. Ricordo una frase di Charlie Chaplin: “Chi guarda in basso non vedrà mai l’arcobaleno. Quindi voliamo alto. E ancora, guardando al derby, i cambi non hanno influito sul risultato. Abbiamo preso gol dopo 30 secondi. Quando vogliamo vincere la nostra regola è: fuori un centrocampista, dentro un attaccante. Questa è la nostra mentalità e io sono abituato a fare così»

Così il tecnico serbo su Maksimovic, difensore che in estate ha rotto con il Toro per andare a Napoli: «Sono concentrato sulla partita. E’ più importante la partita che non Maksimovic, il quale oltretutto a Napoli gioca con il contagocce. Volevo parlargli da uomo, ma non è stato possibile. Io a lui ho dato tanto, lui quando è andato via non mi ha nemmeno chiamato».

Questa invece l’opinione di Mihajlovic sull’evidente differenza tra titolari e riserve nel Torino: «Il Toro è una squadra importante e i giocatori devono dimostrarmi che siamo 22 titolari. In merito due considerazioni sulla differenza di punti conquistati tra primo e secondo tempo: quella positiva è che non sbagliamo mai atteggiamento. Nei secondi tempi, quando invece devi cambiare per stanchezza e infortunio i nostri cambi non si sono dimostrati all’altezza. Obi, Acquah, Maxi, Martinez e Boyé in cinque hanno fatto un gol. Dalla panchina la rete è arrivata a Milano con Baselli ma era ininfluente. Idem quella di Martinez col Bologna. Il calcio non si gioca in undici. La Juve che è più attrezzata di noi perché ha cambi all’altezza nei secondi tempi fa bene. Da noi questo non è possibile: in questi mesi lo abbiamo capito, le riserve non valgono i titolari: analizzando quanto fatto fin qui il nostro campionato dice questo. C’è chi ha sfruttato le chance, e chi no: sul mercato agiremo di conseguenza. Non potremo prendere Messi. Dovremo prendere giocatori che ti migliorano anche del 5 per cento i cambi. Quando sono arrivato ne ho sopravvalutati alcuni e sottovalutati altri. Uno che ha bruciato le tappe, ad esempio, è stato Barreca».

L’analisi torna a palle da fermo o cross, tallone d’Achille di questo Toro: «Il momento più brutto è quando dobbiamo fare i marcatori, quando arrivano le formazioni. Contro la Juve su ogni giocatore cedevamo sette centimetri di altezza e venti chilogrammi di peso. Contro i bianconeri abbiamo difeso bene, sulle palle alte non abbiamo sofferto. Resta però una incognita del nostro campionato».

Tags: ToroMihajlovic

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