Miha un anno dopo il trapianto. Il luminare: “Come un fulmine contro una muraglia…”

“Ho visto l’andamento anche nei momenti più difficili, Sinisa è un paziente esemplare”, ha detto l’ematologo Tura

dal nostro inviato Matteo Dalla Vite

29 ottobre – bologna

Oggi è passato un anno. E Sinisa scalpita, energico, in panchina. Ricordate quella foto di Mihajlovic che esce dall’Istituto Seragnoli del Sant’Orsola mentre bacia sulla guancia la moglie Arianna? Era il novembre 2019, e il 22 di quel mese un comunicato svelò che il 29 ottobre precedente il tecnico del Bologna era stato sottoposto a trapianto del midollo.

Battaglia

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“Sinisa Mihajlovic – ecco il comunicato di allora – è stato dimesso oggi, 22 novembre 2019, dall’Istituto di Ematologia Seragnoli, dopo essere stato sottoposto a trapianto di midollo osseo da donatore non familiare lo scorso 29 ottobre. Le condizioni generali del paziente e gli esami ematologici sono soddisfacenti”. Oggi è passato un anno da allora “e questo – racconta Sante Tura, ematologo e luminare di fama internazionale nonché presidente dell’Ail di cui Sinisa è testimonial – che ci sono molte ma molte possibilità che non ci sia una recidiva”. Di tutto il percorso di Sinisa si è scritto tanto, di pari passo con la sua forza nel combattere la leucemia e poi anche il Covid-19.

Testimonial

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Il lavoro da remoto, i ritorni in panchina, poi le cure, le due conferenze stampa più quella appunto da testimonial dell’associazione Italia contro la Leucemia. “Io ho seguito la vicenda dall’inizio – riprende Tura – ed ho sempre avuto la sensazione di un fulmine che abbia colpito una muraglia: senza romperla mai. Ho visto tutto l’andamento anche nei momenti più difficili, durante le terapie: un paziente esemplare che ha sempre fatto quel che era da fare. Non ha mai detto un “ma”, ha percorso tutte le tappe che erano necessarie con la forza che sappiamo. E devo dire che è un orgoglio per noi averlo come testimonial dell’Ail: so che adesso deve sistemare un po’ la classifica del Bologna ma spero che resti dei nostri a lungo, è un ottimo testimonial e gli siamo molto grati per questo e per i messaggi che sa dare come quelli circa la prevenzione e le donazioni, aspetti fondamentali per progredire nelle cure”.

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