Miha: “Belotti è in dubbio Vale 100 mln? Li varrei io Vi racconto quando Pep…”

25 novembre 2016 – Milano

“Belotti ieri stava un po’ meglio, stasera e domani mattina vediamo se sarà in grado di giocare. Barreca invece è recuperato”. Conferenza stampa iniziata in versione-infermeria per Sinisa Mihajlovic alla vigilia di Torino-Chievo, che domani alle 18 aprirà il 14° turno della Serie A. Poi, sempre su Belotti, il tecnico ha detto la sua riguardo alle cifre di mercato che stanno girando intorno al Gallo: “Tutte quelle che ci sono adesso sono esagerate, per chiunque. Non penso che un giocatore possa valere 90-100 milioni, Belotti o Pogba che sia. Se fosse così dovrebbero fare 4 gol a partita e vincere da soli. Però se c’è qualcuno che li paga così, si accomodi. Quelle cifre non sono valori reali. Mi dispiace perché se giocassi adesso varrei anche io 100 milioni (ride). L’importante su Belotti è che se un giorno andasse via paghino questi soldi così si rifà tutta la squadra”. Si passa poi all’attualità e alla sfida coi gialloblù: “Il Chievo è un’ottima squadra che gioca bene, che sa difendere e ripartire. Gioca alla stessa maniera in casa e fuori, non hanno grandi flessioni. Noi dobbiamo far sentire loro l’effetto del nostro stadio, il Grande Torino. I miei ragazzi hanno una marcia in più”.

le seconde palle — Riferendosi invece al match vinto a Crotone, l’allenatore granata ha confermato quanto detto già nel dopopartita: “Non ero contento perché non abbiamo fatto quanto dovevamo. Non avevamo la giusta intensità. Sapevamo che contro il Crotone non era facile perché loro non giocano, buttano palla in avanti e basta. Domani sarà simile, dobbiamo attaccare sulle seconde palle, la chiave della partita sarà quella. Non ci serve un possesso di palla sterile, dobbiamo creare di più”. A questo punto una piccola virata sui suoi ragazzi, o meglio, sulle generazioni contemporanee di calciatori “Gli atleti sono più professionali rispetto ai miei tempi. L’unica cosa negativa è che comunicano poco. Una volta giocavamo a carte e parlavamo, loro si mandano i messaggini. E questo problema si riflette poi in campo dove comunichiamo ancora poco. Quando giocavo io c’era gente che fumava, beveva, ecc, ma poi eravamo molto concentrati sul campo e sul campionato in generale. Ora in pochi sanno chi affronteranno nelle prossime tre partite”.

quella volta con pep… — A questo proposito ha citato un aneddoto legato a Guardiola: “Una volta andai a vedere una sua partita, poi andammo a mangiare insieme e lui mi disse: ‘ho capito che questa era una grande partita perché i miei giocatori, senza che io dicessi niente, nei giorni scorsi si sono ritrovati per guardare le registrazioni degli avversari e li sentivo poi discutere in spogliatoio’. Questo è quello che intendo per passione. A me piace vedere ogni tipo di partita, vado a vedere anche la Juve perché sono curioso, voglio capire come giocano tutte le squadre. E cerco di trasmetterlo ai miei giocatori, li riunisco per vedere i filmati, più tempo passano insieme a parlare di calcio meglio è. Anche mezz’ora in più è importante”.

 Gasport 

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