Migliaccio: “Di testa ero imbattibile. Zamparini? Mi aveva stancato”

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Giulio Migliaccio ripercorre la sua esperienza con la maglia del Palermo.

L’ex centrocampista rosanero, attualmente dirigente dell’Atalanta, arrivò in Sicilia nel 2007 insieme al tecnico Stefano Colantuono per restarvi poi fino al 2012. L’ex anche della Fiorentina, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Il Giornale di Sicilia’, ha parlato del suo periodo vissuto al Palermo e di quanto sia rimasto legato a città e tifosi.

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“Sulle palle alte non avevo avversari, non solo per l’elevazione, ma anche per la scelta di tempo. Che bello vedere tutta quella gente rosanero all’Olimpico. Purtroppo ci imbattemmo in un’Inter fortissima e con Eto’o in giornata di grazia. Miccoli e Liverani fuori quella gara? Fu una scelta di Rossi e sono certo che l’abbia presa in assoluta autonomia. Io però Miccoli e Liverani li avrei fatti giocare sempre. A Delio devo tanto. Colantuono mi portò a Palermo e lo ringrazierò sempre. Con Ballardini ebbi uno screzio ma è una persona intelligente e subito ci fu il chiarimento. I momenti più tristi le sconfitte in casa contro Udinese e Catania. A parte la delusione della Coppa Italia. Ho amato tanto Palermo e devo molto a Zamparini, ma quel modo di fare e quei continui cambi di allenatore mi avevano stancato. Così l’ultimo giorno di mercato andai alla Fiorentina. Non avrei mai pensato che il club fallisse. Potrei fare tanti nomi. Pastore partì benissimo ma ora si è un po’ perso. Cavani era fortissimo ed ha fatto una grande carriera. Ma il più forte calciatore con cui ho giocato a Palermo è stato Miccoli. Segnava sempre e in ogni modo. Ilicic al Palermo si prendeva qualche pausa, ora è maturato ed è un calciatore straordinario. Partita delle leggende? È stata una bella emozione tornare al Barbera. Gol? Sicuramente quello alla Juventus, poi quello al Napoli, che fu il primo col Palermo, quello nel derby col Catania e ovviamente il gol sotto la curva nord contro il Milan che ci portò in finale di Coppa Italia”.

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