Mezzo mondo su Smalling: la sua priorità resta la Roma

La Juventus, l’Inter, il Tottenham, nelle ultime ore anche Toronto: sembra che l’Italia, l’Europa e un po’ tutto il mondo vogliano Chris Smalling. D’altronde, la situazione del difensore centrale, 33 anni, fa gola a molti: contratto in scadenza, opzione di rinnovo in mano a lui, non chiede ingaggi astronomici per cui i club che lo vorrebbero ci sono e si fanno sentire. Smalling, però, ha una priorità ed è la Roma. È vero che non ha ancora dato una risposta a Pinto sulla proposta di rinnovo biennale, ma alla sua età è pure normale: Chris, verosimilmente, firmerà l’ultimo contratto importante della sua carriera ed è logico che stia facendo valutazioni a 360 gradi. 

Delusione inglese

Pensava, e sperava, di riuscire a giocare il Mondiale, voleva regalarsi l’ultima importante vetrina internazionale e l’indifferenza di Southgate lo ha ferito. Ma, ormai, è acqua passata, anche perché il Mondiale inglese non è stato clamoroso e questo ha attutito eventuali rimpianti. Il presente è la Roma, è José Mourinho, che vorrebbe tenerlo con sé e spera che non si ripeta la vicenda Mkhitaryan, è il club nel suo insieme, che gli ha fatto un’offerta importante, e sono i suoi compagni di squadra, per cui Chris rappresenta un leader tecnico e mentale. 

Per Tammy

Non a caso, non solo per questioni di lingua e di nazionalità, è uno di quelli più vicini ad Abraham in questo momento così complicato per lui. Smalling, che di momenti duri, a Manchester, ne ha vissuti prima di lasciare il club inglese, sa bene quanto a volte non sia semplice scollegare testa e corpo e per questo, con l’amico più giovane, è molto presente. Motivo in più per cui la Roma ha voluto mandargli un segnale di stima, con la proposta biennale. 

Sempre presente

Proposta che arriva dopo mesi di grande continuità: nel 2022, inteso come anno solare, subito dopo aver risolto i problemi muscolari, Smalling ha giocato 45 partite, di cui 21 in questa stagione. In campionato ha saltato appena mezzora contro il Monza, in Europa solo un tempo contro l’Helsinki. Per il resto: sempre in campo, sempre per 90’. Un leader assoluto per Mourinho che, infatti, gli fa giocare anche le amichevoli: tra Giappone e Portogallo sempre in campo, anche in questa lunga sosta invernale. Oggi, salvo sorprese, dovrebbe essere risparmiato perché il colpo preso contro il Casa Pia alla caviglia ancora gli fa un po’ male e ieri non si è allenato con i compagni. 

Le scelte

Importantissimo per la squadra, va preservato e la sfida di questo pomeriggio non aggiunge, o toglie, nulla alla sua stagione. Considerando tutte le partite che poi verranno dal 4 gennaio in poi durante il nuovo anno. Le sue prestazioni attirano sempre di più, in Italia e non solo. In teoria, se dovesse lasciare la Roma, l’idea sarebbe quella di andare in un club che gli possa garantire almeno la Champions (ecco perché l’ipotesi Canada non appare completa), in pratica spera di riuscire a conquistarla con Mou già al termine di questa stagione. Prima, però, Chris dovrà decidere il suo futuro, non aspetterà giugno, al massimo qualche altra settimana. E, la Roma, si comporterà di conseguenza.

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