Metti Joe Hart, il Torino e l’Italian Blue Moon

Renato c’è stato fin dall’inizio, ancora prima che Joe mettesse piede a Manchester: “Ero in Inghilterra quando l’hanno comprato. E anche quando ha giocato la sua prima partita”. Renato è di Torino, tifa Torino e oggi Joe lo ritrova proprio vicino casa, a vestire granata. Renato è Renato Tubere, fondatore (nel 2005) della Branch – guai a chiamarlo Fan Club – italiana del Manchester City, l’Italian Blue Moon; Joe è ovviamente Joe Hart, l’acquisto che nelle ultime ore di mercato ha fatto scaldare Italia e Inghilterra.

Una storia fatta di incroci e coincidenze: “Alla fine della sua prima partita avevano organizzato un ricevimento per i tifosi stranieri – racconta Renato – lì l’ho anche conosciuto. Era un ragazzino, la sua riserva era Kasper Schmeichel, oggi campione d’Inghilterra con il Leicester. C’erano tante ragazze, ma entrambi pensavano ancora solo al calcio (ride). Joe è un ragazzo alla mano, un anno fa si è sposato con Kimberly, ragazza che ama molto la Toscana. Per questo motivo sono sorpreso abbia scelto il Torino, perchè se gli avessero proposto Firenze…”.

Da fondatore dell’Italian Blue Moon, Renato ha già organizzato il benvenuto: è prevista l’esposizione, dalla prossima gara all’Olimpico, della bandiera del City dedicata ad Hart. Il cui arrivo, peraltro, celebra anche i 25 anni dalla nascita del Toro Club England, formato da tifosi granata e Citizens. “Anche se rimarrà in Italia solo un anno, è sicuramente un grande messaggio. E magari Cairo farà altre operazioni del genere in futuro, chissà. Per il Toro questa è un’ottima opportunità, che fa da cornice anche alla nascita del nuovo centro di allenamento, che sorge sul terreno del vecchio Filadelfia. È una sòrta di ritorno alle origini, e Hart è un biglietto da visita importante”.

Al Manchester City, per Hart un’esperienza terminata prematuramente: “Guardiola ha le sue idee e Joe non fa il caso suo. Ha scelto l’Italia volentieri, anche per non togliere posto in Premier League a qualcuno dei suoi colleghi. Sa che questa esperienza potrebbe costargli la Nazionale, visto che Allardyce è uno che non ama molto viaggiare. Ma la speranza che al Torino faccia bene e si confermi anche con i Three Lions c’è. Siamo tutti stupefatti da questa scelta, italiani e inglesi. Soprattutto in Inghilterra, devo dire. Per i tifosi del Torino è comunque certamente un motivo per mostrare il torace orgogliosi”.

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